Viaggio ad Ani, la città fantasma delle 1001 chiese (Easyviaggio.com 23.03.16)
Retta da una vertiginosa serie imperi nel corso dei secoli – dai Bizantini agli Ottomani – la città di Ani contava migliaia di persone, diventando un grande centro culturale sotto la dinastia medievale Bragatid, in Armenia. Oggi è una maestosa città abbandonata che si trova sugli altopiani del nord-est della Turchia, a 45 km dalla città turca di confine di Kars. Mentre si cammina tra le tante rovine, l’unico suono è il vento ululante attraverso una gola che segna il confine tra la Turchia e l’Armenia.
La città fantasma contesa
I visitatori che passano attraverso le mura della città di Ani hanno i propri occhi sulle rovine che coprono cinque regni e tre secoli; armeni, bizantini, turchi, georgiani e ottomani. L’altopiano Ani è stato ceduto alla Russia una volta che l’impero ottomano fu sconfitto nella guerra nel 1878. Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, gli ottomani hanno combattuto per riottenere l’est dell’Anatolia, e anche se riconquistarono Ani e la zona circostante, la regione è stato ceduta alla Repubblica Armena di recente formazione. Ora Ani appartiene alla Turchia. Le rovine di un antico ponte sul fiume Akhurian si snodano in fondo ad un burrone per creare un confine naturale Turco-Armeno. I due paesi sono da tempo in disaccordo sulle uccisioni di massa degli armeni, che hanno avuto luogo sotto l’Impero ottomano durante la prima guerra mondiale, e la Turchia ha ufficialmente chiuso la sua frontiera con l’Armenia nel 1993, in risposta ad un conflitto territoriale tra Armenia e l’Azerbaijan, alleato della Turchia.
Una grande ricchezza archeologica
Anche se la tensione turco-armena occupa la gran parte delle discussioni che si svolgono su Ani, archeologi e attivisti si sforzano di far cadere l’attenzione anche su queste rovine, abbandonate in favore di luoghi più accessibili e meno storicamente contestate dall’antichità classica. Gli storici hanno a lungo sostenuto l’importanza di Ani come un nesso medievale dimenticato, e, di conseguenza, Ani è ora su un elenco provvisorio per il riconoscimento come patrimonio Unesco.
Nel corso dell’XI secolo, gli studiosi stimano che la popolazione di Ani ha raggiunto una popolazione di 100.000 persone, reperti archeologici del sito mostrano un vivace centro medievale, con una miriade di case, laboratori artigianali e moltissime chiese imponenti.
A proposito di questo, il sito é conosciuto come La Città delle 1001 chiese, infatti, i governanti armeni di Ani e i commercianti della città finanziarono un numero straordinario di luoghi di culto, tutti progettati dalle più grandi menti architettoniche e artistiche nel loro ambiente. Gli archeologi hanno scoperto le prove di almeno 40 chiese, cappelle e mausolei fino ad oggi.
COME VISITARE ANI?
Visitare questa meraviglia è possibile! È necessario volare a Agri, normalmente via Istanbul, e poi procedere in pullman o in taxi fino alla cittadina di Kars, quasi al confine da turchia e Armenia. La città abbandonata di Ani si trova a poche decine di chilometri da Kars, proprio sulla spaventosa gola che divide la Turchia dall’Armenia.