Un nuovo genocidio del popolo armeno (lortica 14.09.23)
Un pavido occidente rimane silenzioso e inerte sul nuovo genocidio del popolo armeno. Europa e Stati Uniti, che si riempiono sempre la bocca con tanti discorsi sui diritti umani, voltano lo sguardo altrove e fanno poco o nulla sulla vergognosa e unilaterale decisione del governo azero di chiudere il corridoio di Lachin, unica striscia di terra che collega il Nagorno Karabakh (Artsakh per gli armeni) con la madrepatria Armenia.
Dal 12 dicembre del 2022, il governo dell’ Azerbaigian ha imposto un blocco al transito di merci, cose e persone, tagliando fuori ben oltre 120.000 armeni; povere anime che ad oggi si trovano private di qualsiasi possibilità di ricevere aiuti alimentari e beni di prima necessità.
Un popolo costretto ad assistere alla propria fine per mancanza totale di tutto ciò che possa servire per la sopravvivenza umana.
Purtroppo gli appelli della Croce Rossa, di Amnesty International e di importanti personaggi di varie religioni al governo azero a rimuovere l’ingiusto blocco stradale sono caduti nel vuoto.
La strategia azera mira, senza tanti infingimenti, alla totale pulizia etnica degli armeni dal territorio dell’ Artsakh.
Una pulizia etnica condotta non con metodi militari, ma semplicemente privando gli armeni di cibo, medicinali, impedendo il ricongiungimento delle famiglie, il trasferimento dei malati.
Purtroppo non mi sorprende l’atteggiamento quasi inerte e remissivo da parte dell’occidente.
Tutti molto bravi a parlare di diritti umani e di variegate libertà quando si va a trattare con gli interessi di vari gruppi di potere mondialisti e globalisti, ma quando serve veramente alzare la voce contro il classico dittatorello che ti fa comodo, in questo caso quello azero, per i vari contratti di petrolio e gas, tutti molto silenziosi , se non qualche sporadica condanna, come si fa con i bambini birichini.
E poi via, si va avanti, vengono prima gli interessi di bottega, poi, eventualmente, la libertà, la democrazia, i diritti civili e via blaterando.
Purtroppo l’ Armenia ha ben poco da dare in termini economici.
Poco da difendere, nulla per cui valga la pena di mandare a morire i suoi giovani soldati, se non lottare per la loro vita, per non essere cancellati dalla storia, lottare per il grandissimo patrimonio culturale cristiano dal quale anche noi europei abbiamo attinto a piene mani per dare i fondamentali della nostra civiltà.
Oltre ad un occidente pavido ed omertoso, l’ Azerbaigian può contare anche sull’appoggio dell’osceno presidente turco Erdogan, che pochi mesi fa rilasciò una dichiarazione vergognosa contro gli armeni dichiarando “che bisognava (nei confronti del popolo armeno) continuare l’opera dei nostri padri”.
Semplicemente aberrante!
In questi primi giorni di settembre Unione Europea, Russia, Iran e Turchia hanno avviato l’ennesima consultazione diplomatica internazionale per l’apertura di un nuovo corridoio umanitario (rotta Agdam/Askeran) chiedendo, per l’ennesima volta al governo azero di riaprire anche il corridoio di Lachin come da accordi precedenti, puntualmente sempre disattesi.
Speriamo bene, ma il dittatorello azero è un personaggio infimo, bugiardo ed infingardo.
E farà di tutto per portare a termine il suo folle progetto di pulizia etnica.