Tutti pazzi per Mkhitaryan. La comunità armena di Roma: “Entusiasti ed orgogliosi” (Corrieredellospost.it 02.09.19)
ROMA – Tutti pazzi per Henrikh Mkhitaryan. Il fantasista è sbarcato questa mattina a Roma con un volo proveniente da Londra dove ha lasciato l’Arsenal per un anno. Arriva nella Capitale con la formula del prestito secco per tre milioni di euro, l’ultimo acquisto di Petrachi in questa finestra di mercato estiva. A Villa Stuart, dove ha sostenuto le visite mediche di idoneità sportiva, Mkhitaryan è stato accolto dall’entusiasmo dei tifosi che lo hanno aspettato per oltre quattro ore per scattare i primi selfie e farsi autografare le maglie della Roma.
Roma, Mkhitaryan ha terminato le visite. Ora la firma, poi l’Armenia
Un entusiasmo manifestato anche dal Consiglio per la comunità armena di Romaper il primo giocatore armeno a vestire la maglia giallorossa. “La comunità armena di Roma – le parole di Nevart Cricorian, presidente del Consiglio, al corrieredellosport.it – non può che essere felice ed entusiasta dell’arrivo nella capitale del forte centrocampista armeno. Il Consiglio per la comunità armena di Roma accoglie con entusiasmo la notizia dell’arrivo del connazionale. Gli dà il benvenuto e si augura che possa dare il suo importante contributo così come ha brillantemente fatto in tutte le squadre nelle quali ha militato. Henrikh Mkhitarian è un orgoglio per la nazione armena non solo come giocatore e sportivo ma anche come uomo, come testimoniano le sue numerose opere di beneficienza in patria”
Parla sette lingue, canta Al Bano e ha un record di 32 assist: ecco Mkhitaryan, la sorpresa di Petrachi (Forza Roma .it 02.09.19)
“Quando sei triste, non puoi essere fortunato. È qualcosa che ho imparato dalla cultura brasiliana. Quando sei felice, sul campo succedono cose belle”. Forse è tutta qui la scelta di Henrikh Mkhitaryan. L’atmosfera di Londra e i pochi minuti all’Arsenal hanno fatto il resto: Petrachi ha condotto in gran segreto la trattativa e ora l’armeno sarà il vero rinforzo della Roma per la trequarti. I tifosi fanno ancora fatica a crederci, convinti però che possa essere l’acquisto in grado di permettere il salto di qualità a Fonseca.
MILLE CULTURE – Dal Brasile ha portato via la voglia di divertirsi in campo. Quando era piccolo dall’Armenia è partito con altri giovani calciatori per un camp col San Paolo di quattro mesi: li ha trascorsi in camera con l’ex Lazio e Juve Hernanes e chissà che non lo abbia sentito prima di dare l’ok al trasferimento. La passione per il calcio è tutta frutto del papà-idolo Hamlet, uno dei più grandi attaccanti dello scorso secolo. A 33 anni muore per un tumore al cervello e quello stesso giorno un piccolissimo Henrikh decide che avrebbe fatto il calciatore e avrebbe reso orgoglioso il papà. E come far felice un attaccante se non facendo più assist possibili? Quello sarebbe diventato l’obiettivo di una carriera intera.
L’infanzia in Francia, l’Armenia, il Brasile, ma non solo: quando si trasferisce a Donetsk impara anche l’ucraino e un po’ di russo, che aggiunge al personalissimo bagaglio di lingue. Lo raccontano come uno che ama stare lontano dai riflettori (di Ibrahimovic ai tempi dello United disse: “Gli piace ritenersi il Dio dell’Old Trafford, ma non lo è”) e dall’idolo Kakà ha preso anche la riservatezza oltre che, stavolta in campo, alla capacità di far sembrare facile ciò che non lo è.
RECORD – A Donetsk esplode e nel 2013 allo Shakhtar segna 25 gol ai quali aggiunge nove assist: il Borussia Dortmund lo nota e lo porta in Germania, dove entra in contatto con un’altra realtà e… impara un’altra lingua. Con Klopp per due anni le cose vanno a corrente alternata (benino il primo anno, malissimo il secondo in cui rischiano la retrocessione) ma è con Tuchelche rinasce e stabilisce un record: nel 2015-2016 segna sì 23 gol, ma soprattutto offre trentadue assist. Un’enormità. Ma anche un segnale di quanto sia un giocatore perfetto in un contesto che funziona, non un leader in grado di prendere in mano la squadra nei momenti di difficoltà, come successo anche allo United soprattutto nel primo anno di Mourinho. All’Arsenal non è andata molto meglio (e quest’anno ha fatto notizia la sua assenza in finale di Europa League per contenziosi politici tra Armenia e Azerbaijan) e la scelta di Roma va letta proprio in questo senso: è un giocatore umorale che ha bisogno di sentirsi protagonista per rendere al meglio.
AL BANO – Dalla mamma ha ereditato la resilienza: “Ma mi danno i calci in campo”, le raccontava quando da ragazzo iniziava ad avere qualcosa in più degli altri. “No, devi essere sempre educato” era la risposta, come ha raccontato in una bellissima lettera su “The Players’ Tribune”. Sui social è arrivato molto in ritardo: il primo post su Instagram è datato luglio 2016. Un po’ in controtendenza rispetto ai calciatori dei nostri anni. È ambasciatore dell’Unicef e in estate si è sposato a Venezia con la compagna Betty (figlia dell’uomo d’affari Mikayel Vardanyan) nell’incantevole cornice di San Lazzaro degli Armeni. Non una scelta casuale, visto che si tratta della casa madre dell’ordine dei Mekhitaristi e uno dei primi centri al mondo di cultura armena. Alla cerimonia c’era un’ospite d’onore, Al Bano: insieme hanno cantato “Volare” di Domenico Modugno. Volare, che ora a Roma per Mkhitaryan è diventato un augurio.
Henrikh Mkhitaryan è il regalo della Roma a mister Fonseca. Il 30enne esterno offensivo armeno arriva in prestito con diritto di riscatto dall’Arsenal. E’ sbarcato all’aeroporto di Fiumicino accompagnato dalla moglie (che aveva sposato a giugno nell’isola di San Lazzaro degli Armeni a Venezia) a poche ore dalla chiusura del calciomercato.
Il giocatore armeno, accolto dallo staff giallorosso, ha posato per le prime foto con la sciarpa della Roma al collo. Per Mkhitaryan visite a Villa Stuart e firma del contratto con il club giallorosso. ”Sono felice di essere qui”, le prime parole rilasciate una volta atterrato a Fiumicino. La prima sfida italiana di Mkhitaryan però non sarà in serie A (possibile debutto in Roma-Sassuolo che si giocherà nel weekend del 15 settembre), ma contro la nazionale azzurra. Infatti il 5 settembre sfiderà l’Italia di Mancini e dei suoi nuovi compagni di squadra Florenzi e Pellegrini nelle qualificazioni di Euro 2020.
La Roma oltre a Mkhitaryan ha definito la cessione di Patrick Schick al Lipsia (prestito oneroso con diritto di riscatto a 28 milioni): il suo sostituto è l’ex milanista Nikola Kalinic che arriva (prestito oneroso a 2,5 milioni e riscato a 9) dall’Atletico Madrid.