Terre Aristeo: progetto di cooperazione culturale con Armenia, Farina (consulente Distretto) riceve riconoscimento Ambasciatrice Armenia (Sassilive 03.05.23)
Con una cerimonia ufficiale presso l’ambasciata armena in Italia, a Roma, Renato Farina, scrittore, giornalista, consulente per la comunicazione Terre di Aristeo, ha ricevuto dalle mani dell’ambasciatrice della Repubblica di Armenia, Tsovinar Hambardzumyan, la Medaglia della Gratitudine della Repubblica di Armenia. Il decreto è firmato dal presidente Vahagn Khachaturyan. Insieme a Farina è stato insignito anche Francesco Paolo Guarneri, medico, entrambi per ” il contributo al rafforzamento e allo sviluppo delle relazioni amichevoli tra Armenia e Italia e alla protezione dei valori universali”.
Farina è considerato una delle poche voci italiane a tentare incessantemente di rompere lo scandaloso silenzio internazionale calato sulle vicissitudini del popolo armeno, vittima di continue aggressioni e soprusi da parte dell’Azerbaigian, in particolare nella regione contesa del Nagorno-Karabakh.
In occasione della cerimonia l’a.d. Terre di Aristeo Saverio Lamiranda ha annunciato all’Ambasciatrice un progetto di cooperazione culturale e turistica con la Repubblica Armena. “La presenza di chiese armene in Basilicata – le più note sono a Matera Santa Maria de Armenis chiesa rupestre e un’altra piccola chiesa ma dal grande fascino presente nel territorio di Forenza – ha detto – sono la testimonianza della storica presenza di comunità armene anche nei nostri territori”.
Quello della chiesa di Santa Maria de Armenis a Matera è uno splendido esempio di struttura rupestre che rappresenta ciò che resta di un altro insediamento benedettino a Matera. In stile tardo romanico, la facciata della chiesa di Santa Maria de Armenis a Matera è sormontata da una serie di archetti ciechi su lesene, mentre sull’architrave della porta d’ingresso presenta l’epigrafe di “Santa Maria de Armenis” da cui prende il nome.
La più antica attestazione documentaria della chiesa di Forenza invece risale al 1196 momento in cui fu venduta una piccola vigna nei pressi della chiesa di Santa Maria dè Armeniis.
Da questo patrimonio religioso ed artistico si può partire per favorire scambi culturali e turistici da e per l’Armenia favorendo l’internazionalizzazione dei borghi (paesi) lucani.