Sulle montagne dell’Armenia per esplorare le interazioni tra geodiversità e biodiversità (Aise 06.08.24)
BOLOGNA\ aise\ – Si è conclusa la spedizione sul vulcano Aragats, nella regione di Aragatson, in Armenia, che ha coinvolto una squadra di docenti, ricercatrici e ricercatori, studentesse e studenti dell’Università di Bologna, dell’Università di Milano Bicocca, del CNR-IGAG (Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria) e della National Academy of Sciences della Repubblica Armena (NAS).
La missione – spiega l’Alma Mater – fa parte del progetto “Geodiversity-Biodiversity interactions in forest to steppe habitats across an ecoclimatic gradient in Armenia. A theoretical concept applied to the effects of global warming”, nato nella cornice dell’accordo bilaterale biennale tra il CNR e il Ministero dell’educazione e della scienza della Repubblica Armena (MESRA). Il progetto punta a esplorare le relazioni tra le variazioni della biodiversità e quelle dell’ambiente, con focus sul ruolo dei fattori geologici, climatici e dell’uso del suolo.
A rappresentare l’ateneo bolognese, un team del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali composto da Alessandro Chiarucci, professore di Botanica ambientale e applicata, Bianca Vandelli, titolare di una borsa di studio, e dalle studentesse Martina Neri e Samadhi Cervellin.
“La missione ci ha permesso di completare una raccolta di dati ecologici e di biodiversità lungo un esteso gradiente di quota del Monte Aragats, un vulcano alto 4090 metri che costituisce la vetta più alta del Caucaso minore. Si tratta di un’area importantissima per la biodiversità, grazie alla sua posizione geografica e alla sua complessità topografica. Il progetto porterà importanti risultati in termini di ricerca di base e applicata”, spiega il professor Chiarucci: “Inoltre, è stata avviata una collaborazione con l’Accademia Nazionale delle Scienze della Repubblica d’Armenia, che ci ha permesso di discutere sia di nuovi progetti di ricerca congiunta sia di possibili scambi di ricercatrici, ricercatori, studentesse e studenti”.
Gli studiosi hanno realizzato rilevamenti topografici, geopedologici, botanici e zoologici in 84 siti di campionamento distribuiti lungo un gradiente altitudinale di 2700 metri (tra i 1100 e 3850 metri) sul versante meridionale del vulcano. I dati raccolti permetteranno di porre le basi per un’analisi temporale degli effetti sulla biodiversità dovuti al processo di riscaldamento globale iniziato negli anni ‘80 del secolo scorso.
Durante la missione, il professor Chiarucci ha tenuto una relazione su “Le sfide della conservazione della biodiversità nell’Antropocene” presso la sede dell’Accademia Nazionale delle Scienze, nella capitale Jerevan. L’evento, introdotto dal professor Ruben Harutyunyan, Segretario del Dipartimento di Scienze Naturali dell’Accademia, ha visto la partecipazione di rappresentanti delle strutture scientifiche ed educative armene, di giovani scienziate e scienziati, studentesse e studenti. (aise)