Sulla strada abbiamo un altro nome (Liberopensiero 08.07.24)

Il primo fortunato romanzo di Laura Cwiertnia

Sulla strada abbiamo un altro nome è il primo romanzo della scrittrice Laura Cwiertnia edito da Mar dei Sargassi, una casa editrice giovane che dà voce a nuove correnti letterarie. Con una scrittura efficace e diretta, l’autrice introduce argomenti piuttosto forti come il genocidio, la fame, le lotte di un popolo.

L’intrigante trama

 

 

Tra la Germania e l’affascinante Armenia si svolge la vicenda del romanzo, semplice e complicata allo stesso tempo, di tre generazioni di donne combattenti, piccole eroine dei giorni nostri che affrontano la povertà, la fame, il genocidio. Infatti, il tempo presente, è spesso incalzato da un passato non facile ma che ha contribuito sempre e comunque per un futuro migliore.

Anche la protagonista del romanzo, Karla (o Karlotta) ha origini armeno-tedesche e la sua storia si apre su uno scenario abbastanza complicato come quello della morte di sua nonna Maryam, matriarca della famiglia. Maryam avrebbe dovuto consegnare un bracciale a una donna misteriosa di cui Karla non ha mai sentito parlare e sarà la ricerca di questa donna che la porterà in Armenia a fare i conti con le sue origini, con la consapevolezza di un genocidio che ha segnato tre generazioni di donne a partire dalla sua bisnonna Armine e con i complicati rapporti che la protagonista stessa ha con il padre. Tutto ciò la riporterà a casa come una donna, con consapevolezze sempre nuove e con l’orgoglio di tante lotte alle spalle che le hanno dato anche tante vittorie.

L’identità di minoranze etniche come gli armeni è messa a dura prova. I protagonisti sono costretti a nascondere le loro origini, a cambiare i propri nomi e cognomi, per cui in pubblico, sulla strada cioè, essi hanno un altro nome. Anche a distanza di tempo sono costretti a edulcorare le loro vicende per essere accettati ma il genocidio resterà nella mente anche quando non lo si è vissuto in prima persona.

La giovane scrittrice dietro le pagine

 

Laura Cwiertnia è una giovane redattrice armeno-tedesca che ha messo in campo le sue numerose conoscenze per la realizzazione del suo primo romanzo che è, a tutti gli effetti, un monito per non dimenticare un tema così efferato come un genocidio e tanto delicato da commuovere il lettore che qui si identifica con le lotte contro la fame, con la sensazione di sentirsi esclusi e soli al mondo, con un’identità che tutti i personaggi di questo romanzo continuano a sentire forte dentro di sé ma che per l’odio degli altri sono costretti a nascondere.

La giovane autrice è stata ospite del rinomato Salone del libro di Torino e di altre numerose iniziative private atte a promuovere il romanzo.

Per non dimenticare

Candele commemorative per il genocidio descritto nel romanzo
Candele commemorative per il genocidio armeno Fonte immagine: Pixabay

 

Molto spesso si danno per scontate tante, troppe cose. Un tetto sopra la testa, il lavoro, una famiglia, persino la propria identità. Non è stato sempre così in passato quando popoli e generazioni hanno dovuto combattere per ogni piccola conquista, per i diritti, e nel caso di alcuni popoli come quello Armeno, anche per la propria identità. Perché a causa dell’odio, il genocidio resta una ferita aperta nel cuore di quelle minoranze etniche che l’hanno vissuto in prima persona.

Inoltre, molte vicende di questo tipo vengono taciute o comunque, si tende a parlarne poco. La scrittrice invece, sente il bisogno di portare alla luce quello che è stato, anche e soprattutto se di tempo ne è trascorso, in modo che le nuove generazioni siano fiere di quelle che le hanno precedute e che la vicenda sia posta all’attenzione globale.

Nel romanzo di Laura Cwiertnia gli armeni, da cui lei stessa discende, non sono delle vittime ma ne escono vincitori ed esortano ad una rivincita, a una presa di posizione. Perché l’odio non porta da nessuna parte ma il coraggio non solo viene ricordato ma riesce anche a costruire un futuro migliore.

Simona Esposito

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