Spondasud.it – Il genocidio armeno: ecco perché noi non rimarremo in silenzio. (23 mar 2015)
Una storia, un uomo, un volto per ricordare il genocidio del popolo armeno. La storia è quella di Aharon Manukyan, un sopravvissuto. Questo nome a molte persone non dirà nulla. L’anno scorso Aharon ha festeggiato il centesimo compleanno. Quando una giornalista della mia agenzia di stampa andò a casa sua, gli occhi raccontavano la purezza del suo carattere e le sue mani mostravano le avversità che aveva trascorso durante la sua vita. È nato nel villaggio armeno di Van, villaggio che attualmente si trova in Turchia. Ma ciò che lui considera la sua casa è un orfanotrofio americano, orfanotrofio organizzato nell’Armenia sovietica in seguito al genocidio.
È una storia che in Italia viene raccontata per la prima volta nel libro “Il Genocidio armeno: 100 anni di silenzio – Lo straordinario racconto degli ultimi sopravvissuti” (Arkadia Editore), un volume prezioso che serve a tenere viva la fiamma della memoria e a ricordare, cento anni dopo, il primo crimine contro l’umanità dell’era moderna. La storia di Aharon ha un milione di storie gemelle, di sopravvivenza, di libertà e di superamento dei pregiudizi. Continua