Sorsicorti, al festival di corti e vino vince un film armeno che racconta forza e resistenza delle donne “Sorsicorti, al festival di corti e vino vince un film armeno che racconta forza e resistenza delle donne” (Palermo Today 28.10.24)
Sorsicorti, al festival di corti e vino vince un film armeno che racconta forza e resistenza delle donne
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Una storia che cattura la forza delle donne, il loro potere collettivo e la loro cura in tempi difficili, offrendo un messaggio di resistenza e perseveranza. Si chiama “Il faut tout un village…” ed è il film vincitore della diciottesima edizione di SorsiCorti, il festival internazionale di cortometraggi che quest’anno ha riempito il Rouge et Noir e il Cre.Zi. Plus ai Cantieri Culturali. La giuria di esperti, formata da Ingrid Chikhaoui, Fabrizio Lupo, Irene Muñoz Martín, Giuseppe Sangiorgi e Silvia Clo Di Gregorio ha scelto come miglior film quello armeno prodotto da Ophelia Harutyunyan.
La pellicola della regista francese Ophelia Harutyunyan in appena 23 minuti entra nell’universo delle donne. “Le interpretazioni sono autentiche e sentite – spiega la giuria – e mettono in luce le capacità delle attrici di trasmettere emozioni profonde e sottili. L’attenzione ai dettagli della fotografia crea un forte senso di intimità. ‘Il faut tout un village…’ serve a ricordare la lotta continua per l’emancipazione e il ruolo vitale della comunità nel promuovere la resilienza”.
Premio come miglior film d’animazione va invece a “In the shadow of the cypress” di Hossein Molayemi e Shirin Sohani. Un corto iraniano che racconta le relazioni. “Una pellicola che esplora i temi del legame, della perdita e del passare del tempo – precisano gli esperti – evocando risposte emotive profonde. L’animazione è sorprendente, con colori vibranti, disegni ipnotici e una storia accattivante che trasporta il pubblico in un mondo immaginario, creando un senso di meraviglia e introspezione”.
A vincere nella categoria migliore direzione artistica, invece, è stata la pellicola belga di Hippolyte Leibovici “Beyond the sea”. “Questo film ha una direzione artistica eccezionale – dice ancora la giuria – con trasformazioni impressionanti dei personaggi e una messa in scena straordinaria in un’ode al cinema classico. La direzione artistica rivela un forte desiderio di cinema da parte dell’intero team. Siamo rimasti colpiti da questo sforzo collettivo che riunisce costumi, trucco, capelli, decorazioni e coreografie”.
Migliore direzione alla fotografia va al film canadese di Edith Jorisch “Mothers & Monsters”. Nelle motivazioni si legge che “la direzione della fotografia non è solo estetica, ma è funzionale alla narrazione. Si riesce a far sì che la fotografia rifletta i temi principali del film, come l’idea di maternità, la vulnerabilità o il mostruoso, facendo sì che la fotografia diventi un vero e proprio strumento narrativo”.
Menzione speciale per la regia e montaggio va in Canada al corto “L’été des chaleurs” di Marie-Pier Dupuis che “è splendidamente diretto e con forti interpretazioni, in particolare dei bambini. Il regista riesce a bilanciare magistralmente tensione ed emozione, utilizzando un montaggio preciso e una fotografia d’atmosfera per catturare l’intensità dell’esperienza giovanile. Con una grafica lussureggiante e una narrazione ricca di sfumature, il film rende omaggio alla forza di una madre single e alla resilienza dei suoi figli, creando un’esplorazione contemplativa e risonante della crescita”.
Menzione speciale, infine, ad “An irish goodbye” di Tom Berkeley e Ross White a cui viene riconosciuta la qualità di attori e regia. In questo caso, spiega la giuria, il premio arriva per “l’ottima regia con un forte sviluppo dei personaggi e un umorismo arguto, in un’atmosfera ironica che trascina in un mondo di sentimenti profondi e umani”. Il premio del pubblico è andato invece a “Il mondo è nostro” di Marco Pinnavaia e Gabriele Aldo Lo Cascio.