Scelti i finalisti del nuovo premio in memoria del Metz Yeghern (Gariwo.net 15.03.16)
Nel giorno in cui il mondo commemora le vittime del Genocidio Armeno, a Yerevan saranno insignite quest’anno del “Premio Aurora per il contributo al Risveglio dell’Umanità” alcune personalità scelte da una commissione presieduta da Vartan Gregorian, presidente della Carnegie Corporation di New York, ente filantropico.
Il New York Times riporta che i finalisti non sono noti al grande pubblico: si tratta di Marguerite Barankitse, fondatrice di Maison Shalom, un orfanatrofio in Burundi che ha affrontato un attacco di una folla inferocita e altri pericoli; Tom Catena, l’unico medico nelle montagne Nuba del Sudan per cinquant’anni; Syeda Ghulam Fatima, un’attivista pakistana dei diritti di lavoratori più svantaggiati; e infine don Bernard Kinvi, un prete cattolico della Repubblica Centrafricana che ha salvato più di mille musulmani, per lo più donne e bambini, da persecuzioni letali.
Il premio è stato creato da Gregorian e da altri due filantropi di origine armena, Noubar Afeyan e Ruben Vardanyan e prevede un’elargizione al vincitore di 100.000 dollari, più una donazione a un’associazione “che ha ispirato il suo lavoro”, di un milione di dollari. Si intitola “Aurora” in onore di Aurora Mardiganian, che ha raccontato la sua storia di sopravvissuta al Grande Male in un libro e un film, e la sua istituzione era stata annunciata l’anno scorso durante le celebrazioni del centenario delle atrocità del 1915. La testimone aveva infatti dichiarato: “Come si può risvegliare il senso di umanità nelle nuove generazioni? Dovremmo iniziare adesso? La mia risposta è Sì. E l’intera idea del premio è un’opportunità perfetta di iniziare questa conversazione“.
La Mardiganian è ritenuta la “voce delle vittime del genocidio armeno per milioni di americani”. Di seguito riportiamo una sua video-testimonianza (in inglese).