San Mercuriale, continuano gli studi sulle reliquie: ricostruito l’intero genoma mitocondriale (Forli Today 24.01.22)
Gli ultimi studi sulle reliquie di San Mercuriale raccontati in studio al giornalista Piergiorgio Valbonetti, su Teleromagna, dall’antropologo fisico Mirko Traversari e dalla dottoressa Tiziana Rambelli del gruppo Ausl Romagna cultura. Le puntate andranno in onda domenica 30 gennaio, ore 20,30 (canale 11), mercoledì 2 febbraio ore 18,30 (canale 11) e giovedì 3 febbraio, alle ore 18 (canale 14).
Il progetto
Il progetto dello studio sulle reliquie di San Mercuriale, che ha preso avvio con la ricognizione scientifica del 19 settembre 2018, nasce grazie ad una proficua collaborazione tra ricercatori ed istituzioni. Protagonisti dell’iniziativa sono Mirko Traversari, antropologo fisico e responsabile del progetto, Tiziana Rambelli e Luca Saragoni del gruppo Ausl Romagna Cultura e la Diocesi di Forlì-Bertinoro, con il contributo del Lions Club Forlì-Cesena Terre di Romagna, particolarmente attivo su attività di valorizzazione e tutela della città di Forlì, che si è dimostrato immediatamente sensibile all’importante iniziativa.
Il progetto ha raggiunto una tappa importante nell’ottobre scorso, con l’arrivo a Forlì dell’ambasciatore armeno alla Santa Sede, Garen Nazarian, in occasione della Festa di San Mercuriale. Dopo il riconoscimento della provenienza armena di San Mercuriale, infatti, l’ambasciatore ha voluto incontrare il gruppo scientifico che ha condotto gli studi sulle reliquie del primo vescovo di Forlì. Gli studi hanno accertato che San Mercuriale è vissuto tra il II e il III secolo d.C, e’ morto in un’età compresa tra i 40 e i 50 anni, era alto 1 metro e 60 e soffriva di osteoporosi.
Chiarisce Traversari: “Grazie all’immenso lavoro che in questi mesi le amiche e colleghe del Laboratorio del Dna antico dell’Università di Bologna, Campus di Ravenna, la professoressa Donata Luiselli e la dottoressa Elisabetta Cilli hanno compiuto siamo riusciti ad ottenere l’intero genoma mitocondriale e a decifrare l’aplogruppo delle reliquie di san Mercuriale e, in virtù di questo eccellente materiale, è stato finalmente firmato un accordo di collaborazione scientifico con il laboratorio diretto dal prof. Yepiskoposyan, che ci permetterà di approfondire l’analisi con un altissimo grado di dettaglio”.
“Studi di questo genere – ha aggiunto – mirano ad individuare e riconoscere ogni singola specificità e mutazione della sequenza genetica, attribuendone un significato preciso in relazione all’appartenenza ancestrale ad un gruppo popolazionistico rispetto un altro, e molto altro ancora”. Prossima, ma certamente non ultima tappa del progetto, la pubblicazione a brevissimo di un volume su San Mercuriale e sugli studi scientifici condotti sulle reliquie.