Roma – Si è chiusa in bellezza la maratona di concerti della Roma Youth String Orchestra (Lavoceromana.it 23.12.18)
Nella magnifica chiesa di S.Nicola da Tolentino a Roma i ragazzi dell’orchestra giovanile da camera d’archi diretta dal M° Alberto Vitolo hanno suonato per il terzo giorno consecutivo in uno splendido concerto di musica barocca e brani natalizi. Dopo aver suonato mercoledì 19 nella moderna Chiesa di Sant’Angela Merici, nel quartiere Nomentano e giovedì nell’accogliente Biblioteca Vaccheria Nardi, venerdì 21 hanno riscosso fragorosi applausi da parte di un caloroso pubblico accorso numeroso nella centrale chiesa di S.Nicola da Tolentino, a un passo da piazza Barberini.
Quest’ultima è la Chiesa ufficiale della comunità armena, da quando papa Leone XIII l’ha donata nel 1883 al Pontificio Collegio Armeno, ed è stata l’occasione per aprire a nuovi orizzonti musicali gli eventi organizzati dall’Associazione Culturale Insieme Oltre la Musica, che sostiene i ragazzi dell’orchestra. Nel corso della serata infatti è intervenuto anche il valido soprano lirico Marine Grigoryan, dalla timbrica dolcissima e dall’espressività avvolgente che, accompagnata con maestria all’organo da Anna Manukian, ha interpretato una ninna-nanna, Nnjea vordeak di Galajian e due brani tratti dalla liturgia armena come Surb, surb (Santo, Santo) e soprattutto Hreshtakain “Angelico”, che hanno condotto in un attimo tutto il pubblico negli affascinanti echi sonori della chiesa d’Oriente.
La serata si è aperta con i soli violini (Emilia Nigro, Edoardo Rauco, Gabriel Quaglietta, Chiara Politano, Ludovica Simeoli) e con il M° Alberto Vitolo, che non solo li ha diretti, ma si è messo generosamente in gioco suonando con loro. Insieme hanno fatto risuonare dal transetto alla navata il concerto per quattro violini di Telemann, un brano scritto a soli 17 anni da quello che viene considerato il Vivaldi tedesco, eseguito in quest’occasione da musicisti in media ancora più giovani, ma già in grado di dominare le parti solistiche in forma concertante. Un pezzo perfetto per mettere in evidenza le doti di ogni singolo musicista.
Il brano successivo ha visto l’esecuzione da solista dell’unica viola dell’orchestra, Giovanni Nigro che, con il prezioso supporto dei tre violoncellisti (Giulio Scialpi, Piero Liuzzi e Francesca Lovotti) e del pianista Valerio Tesoro al basso continuo, hanno suonato il Concerto in Sol maggiore per Viola, archi e basso continuo di Telemann. Un concerto in quattro movimenti, propri della Sonata da chiesa e del Concerto grosso corelliani, che nella sua scansione è così lontano dalla tripartizione usata da Vivaldi, tanto da trarre in inganno più volte il pubblico al momento degli applausi.
La viola solista è abilmente messa in risalto da una vera e propria cadenza, soprattutto nell’Andante, alternando ritornelli orchestrali di plastica evidenza a episodi solistici ma contenuti, brillanti e fantasiosi. Un concerto grosso che, anche solo per la sua durata, richiede un notevole esercizio di concentrazione in chi lo esegue: splendida palestra mentale per dei giovani che, oggi come oggi, sono abituati alla comunicazione frammentaria di Whatsapp e delle frasi smozzicate sui social.
Con il concerto in la minore di Bach, anche Emilia Nigro ha potuto dare prova della sua preparazione in qualità di solista, con particolare dolcezza melodica. Per non parlare della figurazione tracciata nell’Andante, in cui il violino solista si contrappone al basso ostinato, sottolineato dagli accordi gravi degli archi in un dialogo di straordinaria efficacia espressiva.
Ancora Bach con “Widerstehe doch der Sünde“, aria col da capo così bene interpretata dal contralto Tiziana Pizzi, alle prese con una cantata di difficile esecuzione, soprattutto per la lunghezza delle frasi e la scarsità di punti in cui prendere fiato. “Resisti al peccato, prima che il suo veleno si impadronisca di te” sono le prime parole di quest’aria in cui il movimento sfuggente delle quartine di semicrome dei violini sembra rappresentare la tentazione, in contrasto con le lunghe note del canto sulla parola “widerstehe” (“resisti”), richiamo alla vigilanza.
L’atmosfera natalizia è stata evocata nel passaggio all’Allegro e Pastorale dal Concerto Grosso op.VI, n.8 “fatto per la Notte di Natale” di Corelli e da due brani tratti dal Messiah di Haendel, “Pifa”, Sinfonia Pastorale e “He shall feed his flock” , duetto per soprano (Roberta De Nicola) e contralto (Tiziana Pizzi), carezzevoli e melodiose, particolarmente affiatate dalla loro pluriennale esperienza comune di artiste nel Coro dell’Accademia di Santa Cecilia e ugualmente generose nella loro esibizione con la Roma Youth String Orchestra.
Trionfo finale di voci ed orchestra, con il prezioso supporto, oltre che del soprano Roberta De Nicola e del contralto Tiziana Pizzi, anche del tenore Paolo Foti e del basso Roberto Montuori, anch’essi artisti del coro dell’Accademia di Santa Cecilia che, insieme al giovane Francesco Percuoco, già cantore della Cappella Sistina e ora valido pianista nella Roma Youth String Orchestra, hanno dato vita con le loro splendide voci ad un’antologia di celebri brani natalizi come “Tu scendi dalle stelle”, “Stille Nacht”, “Adeste fideles” e “White Christmas”: non poteva esserci conclusione migliore per scaldare i cuori ed il pubblico in un concerto proposto a poche ore dal Natale.
Una serata davvero speciale, un concerto intenso da cui è emerso l’impegno profuso su più fronti: dei ragazzi, dell’ospitalità da parte della comunità armena, dei musicisti professionisti e soprattutto dell’attenta cura del Maestro Alberto Vitolo, non solo violinista di pregio, ma concertatore e direttore della Roma Youth String Orchestra, nonché promotore di quest’ambizioso progetto che mira a far crescere musicalmente e a far diventare nel tempo questo gruppo un’orchestra di professionisti, portandoli ad un alto livello musicale attraverso lo studio, l’analisi e le collaborazioni con altri artisti.
Solo con uno studio intenso e continuativo i giovani musicisti che ne fanno parte potranno diventare un giorno soci responsabili dell’orchestra (attualmente lo sono i loro genitori con l’Associazione Culturale “Insieme Oltre la Musica”) e del progetto che hanno costruito nel tempo. In tal modo i ragazzi della Roma Youth String Orchestra potranno trasformare in professione la loro passione per la musica. Un progetto davvero ambizioso, ma soprattutto originale e costruttivo che davvero non ha eguali nel panorama musicale italiano.
Ora l’orchestra si preparerà a nuovi impegni: per questo, a partire dal nuovo anno, si terranno audizioni permanenti per 4-5 violini, una viola e un contrabbasso.