ROMA – dal 20 al 22 giungo 2015 – Spettacolo Teatrale “Armine, Sister”

CORSO POLONIA 2015 

TEATRO ZAR

Armine, Sister

 

da sabato 20 a lunedì 22 giugno – ore 21.00

Teatro India, lungotevere Vittorio Gassman 1 (già lungotevere dei Papareschi)

ingresso disabili via Luigi Pierantoni 6

biglietti: intero 18 euro | ridotto 1 (under 35 e over 65) – 16 euro |ridotto 2 (cral e convenzionati) – 14 euro |10 euro – dietro presentazione del programma del Festival Corso Polonia

 

Spettacolo del Teatr ZAR Armine, Sister (90’)

 

Drammaturgia musicale, installazione, direzione: Jarosław Fret | Laboratorio permanente di canto modale diretto da: Aram Kerovpyan | Collaborazione vocale: Virginia Pattie Kerovpyan | Scenografia realizzata da un team diretto da Piotr Jacyk: Maciej Mądry, Krzysztof Nawój, Paweł Nowak, Bartosz Radziszewski, Andrzej Walada | Luci: Maciej Mądry | Coordinazione del progetto: Magdalena Mądra, Joanna Gdowska | Performer/musicisti: Davit Baroyan, Ditte Berkeley, Przemysław Błaszczak, Alessandro Curti, Jarosław Fret, Murat Içlinalça, Dengbej Kazo, Aram Kerovpyan, Vahan Kerovpyan, Kamila Klamut, Aleksandra Kotecka, Simona Sala, Orest Sharak, Mahsa Vahdat, Marjan Vahdat, Tomasz Wierzbowski.

 

Lo spettacolo Armine, Sister fa riferimento al passato della popolazione armena stanziata in Anatolia e allo sterminio degli Armeni pianificato e compiuto all’inizio del XX secolo. Armine, Sister affronta la questione del “silenzio dell’Europa” e allo stesso tempo costituisce una riflessione sul tema della testimonianza e della sua trasmissione.

 

La realizzazione del progetto è avvenuta attraverso un lavoro svolto sia sul piano artistico che su quello della documentazione e ha comportato spedizioni di ricerca e studi sulla storia e la tradizione musicale armene, parallelamente alle sessioni di lavoro attoriale condotte presso l’Istituto Grotowski di Wrocław. Tra il 2010 ed il 2012 la compagnia si è recata ad Istanbul, in diverse città dell’Anatolia, a Erevan e a Gerusalemme, incontrando direttori e membri di gruppi corali e musicisti, alcuni dei quali sono stati poi invitati a partecipare alla preparazione dello spettacolo. Armeno nato a Istanbul, direttore di un coro armeno a Parigi, Aram Kerovpyan è divenuto un collaboratore chiave durante il lavoro di ricerca. In una prospettiva musicologica il progetto rimanda alla tradizione, specifica della cultura armena, del canto monodico, e al modo in cui esso si è preservato tra le comunità armene disseminate in tutto il mondo a seguito della diaspora legata al genocidio armeno del 1915.

 

Armine, Sister è un progetto dalle molte sfaccettature: comprende uno spettacolo teatrale, una serie di pubblicazioni, tra cui un album fotografico, mostre, tavole rotonde e concerti dei musicisti che prendono parte al progetto.

 

“Fin dal principio Armine, Sister è stato pensato come un’evocazione nella quale non siamo noi a rivolgerci ai morti, ma in cui a chiamare sono proprio gli spiriti dei defunti che anelano a rivelarci le tracce del loro passato, a renderlo visibile, a dissotterrarlo. Il titolo Armine, Sister rievoca le prime due parole di una lettera con un indirizzo illeggibile, dannata a vagare nel tempo e nello spazio”.

 

“Alla luce del futuro che, dopo i fatti di Auschwitz, Theodor W. Adorno si immaginò per la poesia, l’arte e l’educazione, vorremmo chiedere: “C’è una possibilità che il XXI secolo non diventi il secolo dell’ignoranza?” Nel nostro nuovo spettacolo ci interroghiamo sull’Europa, convinti che l’Europa sia un quesito – che riguarda la storia, l’identità, la dignità. Uno degli obiettivi principali di Armine, Sister è quello di affrontare il problema dei tabù e delle bugie della storia attraverso il dovere morale della testimonianza”. (note di regia)

 

In collaborazione con:

Mese della Cultura Internazionale

Associazione Teatro di Roma, Teatro India

 

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