ROMA – 09 gennaio 2016 – L’enigma dell’alfabeto armeno tra visione e realtà
9 gennaio 2016 9.15 – 13.30 Via Caetani 32, Roma
Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
Seminario gratuito info 377 2766866
L’ENIGMA DELL’ALFABETO ARMENO TRA VISIONE E REALTÀ
Inserito nel contesto delle commemorazioni mondiali per il Centenario del Genocidio Armeno e organizzato in collaborazione con ICBSA (Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi) – che mette a disposizione la sala e i materiali d’archivio di musica e canti monodici armeni – il seminario è incentrato sulla lingua armena, trascritta in alfabeto tra il 405 e il 406 d.C. ad opera del monaco armeno Mesrop Mashtots.
L’alfabeto armeno, nella sua unicità e complessità, si è rivelato nel tempo uno strumento fondamentale per mantenere l’unità e l’identità del suo popolo e difenderlo dalle persecuzioni. La riforma dell’ortografia e della trascrizione fonetica, in epoca stalinista, fu rifiutata dagli armeni della diaspora, che ne criticarono alcuni aspetti e, soprattutto, i motivi politici che ne stavano alla base. I cambiamenti introdotti dalla riforma furono fonte di difficoltà tra gli armeni dell’Unione Sovietica e gli armeni della diaspora i quali, a causa della cortina di ferro, non avevano altri modi di comunicare con i familiari se non con le lettere.
Due temi s’intrecciano in questo seminario: come dalla lettura grafologica dell’alfabeto armeno sia possibile individuare le caratteristiche culturali del suo popolo, e come gli strumenti grafologici permettano di individuare, in un armeno che vive in Italia, l’armonizzazione degli aspetti “italiani” e “armeni” della propria identità.
Si partirà dal carteggio amoroso tra Akop Efrikian e Laura Zasso, nonni di Laura Efrikian, che lo ha gentilmente messo a disposizione, e dalla lettura grafologica comparata delle scritture, in armeno e italiano, di quattro ventenni – due ragazze e due ragazzi – attualmente residenti in Italia.
Un capitolo sarà dedicato alle sonorità della lingua armena nel complesso ambito del canto monodico armeno. Seguiranno poi alcune considerazioni sulla necessità, da parte delle nuove generazioni della diaspora, di apprendere l’armeno scritto. Le conclusioni saranno affidate al Prof. Furio Pesci, docente di Storia della Pedagogia all’Università La Sapienza di Roma, che evidenzierà l’efficacia del metodo Montessori nell’avviamento alla scrittura e l’adozione di questo metodo per l’apprendimento della lingua madre scritta nelle nuove generazioni.
A commiato, l’attore Sargis Galstyan e Laura Efrikian leggeranno, in armeno prima e nella traduzione italiana poi, un brano tratto da Il canto del pane del poeta Daniel Varujan: un invito a quell’impegno alla pace, che è un elemento fondamentale della millenaria civiltà armena.
Associazione tenera-mente onlus
Associazione della comunità armena di Roma e del Lazio
Con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, La Sapienza, AGI