Repubblica.it – Non solo pugni: la sfida dei fratelli armeni per diventare italiani (09 apr 2015)
Ventesima edizione di Oktagon, appuntamento classico della thai-boxe, al Forum di Assago. Protagonisti Giorgio e Armen, i fratelli venuti dall’Armenia con il sogno di diventare cittadini italiani: il primo c’è riuscito, il secondo ancora in attesa: “E’ brutto non potersi sentire pienamente parte della comunità in cui sei inserito”.
MILANO – Oktagon è arrivato alla 20a edizione. Sabato pomeriggio, come ogni anno dal 1995 in poi, ci saranno i soliti 12.000 spettatori a riempire le tribune del Forum di Assago per seguire la rassegna di arti marziali più famosa d’Italia, una delle principali al mondo, capace di attirare appassionati da tutta la penisola. La prevendita sta andando benissimo, pochi biglietti rimasti per assistere dal vivo ai combattimenti della kermesse organizzata con la solita passione da Carlo Di Blasi, con un’attenzione particolare ai fratelli Petrosyan, i campioni di thai-boxe nati in Armenia ma residenti da anni a Gorizia. Armen incontrerà il giapponese Yasushiro Kido, Giorgio sfiderà il tedesco Enriko Kehl in quello che sarà il match clou della serata (inizio dei combattimenti alle 18.15, diretta tv su Dmax). Ma, al di là dell’esito sportivo di queste sfide che mettono in palio altrettanti titoli mondiali, c’è un’altra lotta dei due fratelli Petrosyan comune a tanti stranieri che sono venuti a vivere nel nostro Paese: l’inseguimento alla cittadinanza italiana. Giorgio, 29 anni, è riuscito a tagliare il traguardo da pochi mesi grazie al conferimento da parte del sindaco di Gorizia per meriti sportivi, procedimento avviato da una lettera dell’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Continua