Papa Francesco rassicura il nunzio in Armenia, «fratello piano piano mi sto riprendendo» (Corriere della Sera e Gazzettino 20.07.21)
Il biglietto del Papa: «A Santa Marta, poco a poco, mi sto riprendendo» (CDS 19.07.21)
La convalescenza di Francesco dopo l’operazione e la lettera al nunzio in Georgia. Bergoglio scrive anche al Gemelli: «Come in famiglia, mi avete fatto sentire a casa»
CITTÀ DEL VATICANO «Sono rientrato a Santa Marta e, poco a poco, mi sto riprendendo». Il biglietto scritto a mano da Papa Francesco porta la data di domenica 18 ed è indirizzato all’arcivescovo Joseph Bettencourt, nunzio apostolico in Georgia e Armenia. Una conferma che la convalescenza procede bene, soprattutto la prima volta che Bergoglio parla della propria salute. Per indole, il Papa non ama parlare di sé: anche nell’Angelus dall’ospedale Gemelli, si era limitato a ringraziare i fedeli per le preghiere, elogiando il servizio sanitario «accessibile a tutti e gratuito», mentre ieri, nel primo Angelus dal ritorno in Vaticano, si è soffermato sull’importanza del riposo vero. Non una parola su come si sentisse. Del resto, seppure un po’ smagrito e con la voce talvolta affannata, Francesco si è mostrato tutto sommato in buona forma, per un uomo di 84 anni che ha subìto appena due settimane fa un’operazione al colon di tre ore in anestesia generale. Ora sta passando la convalescenza a Santa Marta, l’albergo vaticano dove vive dal conclave del 2013. L’intervento era stato programmato all’inizio di questo mese perché a luglio Francesco resta sempre in «vacanza» in Vaticano, senza udienze né impegni salvo gli Angelus: tutto il tempo di riprendersi con calma. Ed è quello che scrive nella lettera breve diffusa sui social dalla stessa Nunziatura in Georgia e Armenia: «Caro fratello, grazie tante per la tua mail e i tuoi auguri. Sono rientrato a Santa Marta e, poco a poco, mi sto riprendendo…Che il Signore ti benedica e la Madonna ti custodisca. Fraternamente, Francesco».
Oggi il Papa ha inviato una lettera anche al presidente del Cda della Fondazione Gemelli, Carlo Fratta Pasini, per ringraziare l’ospedale e il personale sanitario: «Come in famiglia ho toccato con mano una accoglienza fraterna e una premura cordiale, che mi hanno fatto sentire a casa. Ho potuto constatare di persona quanto siano essenziali, nella cura della salute, la sensibilità umana e la professionalità scientifica».
Papa Francesco rassicura il nunzio in Armenia, «fratello piano piano mi sto riprendendo» (Il Gazzettino 20.07.21)
Città del Vaticano – La guarigione procede ma i medici lo hanno detto più volte a Papa Francesco che occorre affrontare il periodo di convalescenza con cautela e tanta pazienza. «Sono rientrato a Santa Marta e, poco a poco, mi sto riprendendo». Il pontefice rassicura così il nunzio in Armenia e Georgia che gli aveva scritto una mail per sostenerlo e incoraggiarlo durante il periodo di ricovero al Gemelli.
In un bigliettino scritto a mano che porta la data di domenica scorsa Bergoglio conferma che il cammino di normalizzazione va avanti. Domenica si è affacciato a San Pietro per l’Angelus per la prima volta e i fedeli presenti sulla piazza hanno potuto scrutare che sul suo volto non ci sono più i segni del dolore. E’ solo un po’ più smagrito e si vede che si muove con maggiore circospezione per non compromettere la cicatrizzazione dei punti di sutura che i chirurghi gli hanno messo asportandogli un pezzo di intestino. E’ anche per questo che fa uso della carrozzina solo per i tragitti più lunghi.
Per avere 84 anni e diversi acciacchi (la sciatica, i problemi respiratori dovuti al fatto che ha mezzo polmone in meno) Francesco sfoggia un invidiabile fibra di ferro. L’intervento al colon era stato programmato all’inizio di questo mese perché a luglio le attività papali sono sospese e di conseguenza garantiscono a Francesco minore carico di lavoro. Il Papa scrive al nunzio Betancour: «Caro fratello, grazie tante per la tua mail e i tuoi auguri. Sono rientrato a Santa Marta e, poco a poco, mi sto riprendendo…Che il Signore ti benedica e la Madonna ti custodisca. Fraternamente, Francesco».