Nuovi attacchi dell’Azerbaigian in Nagorno Karabakh. Assadakah: punire Aliyev per crimini di guerra (Spondasud 08.04.16)
L’Azerbaigian continua a violare il cessate il fuoco in Nagorno Karabakh. Il Ministero della Difesa armeno ha accusato le forze armate azere di aver attaccato a colpi di mortaio tre villaggi nel nord-est del Paese, nella notte. Secondo una fonte armena si tratta della regione tra Tavush e Gegharkunik (nel nord est dell’Armenia) dove si trovano unità militari e insediamenti civili.
In particolare, colpi da 120 millimetri sono stati sparati sul villaggio di Karmir, e su Ttudzhur Baghanis. “Non ci sono stati feriti” ha scritto il segretario stampa del Ministero della Difesa armeno Arutsrun Hovannisian sulla sua pagina Facebook. La tregua era stata concordata dai capi di stato maggiore di Azerbaigian e Armenia in un incontro avvenuto nei giorni scorsi a Mosca, interessata a un ruolo di primo piano nella mediazione. Ma nella crisi si riflettono anche tutte le tensioni esistenti tra Russia e Turchia: quest’ultima accusa Mosca di parteggiare per gli armeni, mentre l’Azerbaigian è considerato da Ankara più di un semplice vicino.
ASSOCIAZIONE ASSADAKAH: CRIMINI DI GUERRA DA PARTE DELL’AZERBAIGIAN – La Federazione Assadakah Italia – Centro Italo Arabo e del Mediterraneo Onlus, con un durissimo comunicato stampa, nel frattempo denuncia i crimini di guerra commessi dall’esercito di Baku e la “persistente violazione del diritto internazionale come i bombardamenti indiscriminati dell’artiglieria azera sui centri abitati da civili e di scuole, la decapitazione di un soldato armeno del Karabakh con esibizione trionfante della testa tagliata, fotografata e mostrata come trofeo sui social media e la barbara esecuzione di una coppia di anziani armeni cattolici nella loro abitazione nel villaggio di Talish, occupato il 2 aprile scorso dalle truppe dell’Azerbaijan. I due anziani – è scritto la nota – sono stati uccisi con la loro figlia, a sangue freddo dopo aver loro amputato le orecchie”.
La Federazione Assadakah Italia chiede pertanto che il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev (definito “un dittatore”) sia portato davanti a un Tribunale Internazionale per essere giudicato come criminale di guerra insieme agli ufficiali che si sono resi responsabili di queste atrocità. L’associazione nazionale paventa il rischio di una “pulizia etnica e religiosa nei confronti della popolazione armena e cristiana da parte dell’Azerbaigian”. Un pericolo è motivato anche dal fatto che tra i soldati azeri che in questi giorni combattono in Nagorno Karabakh ci sarebbe anche un numero imprecisato di miliziani che lo Stato Islamico ha reclutato in Siria e in Iraq: “Nel corso degli ultimi mesi, – ricorda la Federazione Assadalah – i media di Ankara e di Baku hanno pubblicato diversi articoli sulla presenza di foreign fighters azeri tornati in patria. Si tratta di circa 3000 combattenti, molti dei quali oggi si trovano in Azerbaigian e devono essere considerati dei pericolosi terroristi”.
L’organizzazione accusa inoltre la Turchia di essere la “terza forza” che agisce nella regione del Nagorno-Karabakh, con l’obiettivo di attaccare la Repubblica Armena. Per questa ragione la Federazione Assadakah Italia chiede al Governo e al Parlamento Italiano di assumere un’iniziativa forte contro l’Azerbaigian, condannando le ostilità nei confronti del Nagorno Karabakh e i crimini perpetrati a danno della popolazione civile e dei soldati armeni: “Occorre che l’Italia adotti una presa di posizione ferma anche per le pericolose conseguenze che dall’Azerbaigian possono arrivare in tema di terrorismo”.