Novità in libreria. La parola che non c’è
L’avvocato americano di origini ebraiche, Henry Morgenthau, era amareggiato perché nonostante tutti i suoi sforzi per salvare gli armeni, il suo progetto era fallito. Era riuscito a salvare la vita di un armeno e, secondo il Talmud, aveva salvato il mondo intero. Tuttavia era inquieto perché l’armeno Sergey, che era un prete, a causa delle violenze subite e alle quali dovette assistere, era sprofondato in una nevrosi che gli psicologi di Villejuif stavano cercando di curare. Non era solo ma con lui vivevano altri armeni scampati al genocidio: un musicologo, un cantante, un maestro del coro, un arrangiatore e un compositore. In quella clinica accadeva qualcosa di strano: non appena la psicologa Rachel canticchiava una popolare melodia armena, un armeno scompariva senza lasciar traccia…
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