Nell’antica capitale del regno d’Armenia i resti di una delle chiese più antiche al mondo (Renovatio21 03.11.24)

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

Il luogo di culto, del IV secolo, rinvenuto ad Artaxata. Una scoperta frutto del lavoro congiunto di archeologi dell’università di Münster e dell’Accademia nazionale delle scienze dell’Armenia. Per gli esperti è un evento «significativo» anche perché il regno è stato il primo nella storia «ad adottare il cristianesimo come religione ufficiale».

Nei giorni in cui papa Francesco nomina nuovo membro del dicastero per le Chiese orientali il patriarca di Cilicia degli Armeni Raphaël Bedros XXI Minassian, un gruppo di studiosi annuncia la scoperta dei resti di una chiesa del quarto secolo ad Artaxata, l’antica capitale del regno d’Armenia. Per gli esperti l’edificio rappresenta uno dei più antichi luoghi di culto rinvenuti al mondo e la più antica dell’area in cui sorgeva il regno che è anche il primo nella storia ad aver abbracciato il cristianesimo come religione ufficiale.

I resti della chiesa, dalla forma ottagonale, sono stati riportati alla luce ad Artaxata, l’antica capitale del regno di Armenia, da una squadra congiunta di archeologi dell’università di Münster e dell’Accademia nazionale delle scienze dell’Armenia, che hanno lavorato sul sito da settembre. La scoperta «consiste in una struttura con estensioni cruciformi» che «corrisponde a edifici commemorativi paleocristiani» come spiega l’ateneo tedesco in una nota. La costruzione era caratterizzata da “un diametro di circa 30 metri” e aveva “un semplice pavimento in malta e piastrelle di terracotta».

I ricercatori hanno anche trovato frammenti di marmo che indicano quanto fosse «riccamente decorata» con materiali di pregio da importazione. «Nelle estensioni a forma di croce, i ricercatori hanno scoperto i resti di piattaforme di legno che sono state datate al radiocarbonio» e risalirebbero «alla metà del IV secolo d.C.»  prosegue la dichiarazione.

Questa datazione ha permesso ai ricercatori di stabilire che la struttura «è la più antica chiesa archeologicamente documentata del Paese e una prova sensazionale del primo cristianesimo in Armenia» come evidenzia Achim Lichtenberger, docente dell’università di Münster.

La città di Artaxata, ora in rovina, situata su una collina nel sud del Paese lungo il confine con la Turchia, è stata fondata nel 176 a.C. e si è sviluppata nel tempo sino a diventare «una importante metropoli», in particolare durante il periodo ellenistico.

Una crescita consistente, spiegano i ricercatori, tanto da farla diventare la «capitale del regno d’Armenia per quasi sei secoli». La stessa collina, che vanta una vista spettacolare sul monte Ararat, appena al di là del confine turco, ospita Khor Virap, un antico monastero ancora attivo che è anche un luogo di pellegrinaggio.

Interpellata dal Times of Israel l’archeologa classica, biblista e storica delle religioni Jodi Magness, docente all’università di Chapel Hill nella Carolina del Nord (Stati Uniti), parla anche lei di «scoperta significativa».

«La scoperta di questa chiesa – aggiunge – ha senso dal momento che il regno armeno è stato il primo Stato ad adottare il cristianesimo come religione ufficiale all’inizio del IV secolo». E nello stesso periodo, conclude, gli armeni hanno stabilito «una presenza a Gerusalemme, che hanno mantenuto attuale sino ad oggi».

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