NAGORNO KARABAKH. Sale la tensione armeno-azerbaigiana (Agcnews 02.09.23)
Alle 14.00 del 1° settembre la social sfera di interesse azero-armena parlava di 4 armeni morti e un ferito. Fin dal primo mattino del primo settembre sono in corso sparatorie nell’area della miniera di Sotsky. Le guardie di frontiera azerbaigiane, secondo fonti russe, hanno iniziato a sparare contro le posizioni delle forze armate armene, che hanno risposto al fuoco. Dopo che la situazione si è intensificata, entrambe le parti hanno iniziato a usare armi pesanti.
Di conseguenza, il ministero della Difesa armeno ha già confermato le informazioni sui morti, e il ministero della Difesa azerbaigiano ha riferito che tre guardie di frontiera sono rimaste ferite. L’intensità del fuoco si indebolisce o aumenta. Al confine sono stati registrati attacchi di droni Kamikaze.
Con il pretesto di un conflitto crescente, le parti stanno portando ulteriori unità al confine. L’attività dell’esercito azerbaigiano viene osservata in direzione di Vardenis e Jermuk e gli UAV da ricognizione stanno lavorando attivamente in aria.
Bombardamenti e scaramucce vicino al confine sono una cosa del tutto comune per la zona del conflitto armeno-azerbaigiano: gli armeni accusano gli azeri di provocazioni, e loro viceversa. Tuttavia, nel mese di agosto la loro intensità è aumentata notevolmente, come dimostrano le statistiche: 17 incidenti nell’ultima settimana e più di 60 in un mese.
A giudicare dalle dichiarazioni sempre più bellicose a Baku e dall’intensificarsi degli scontri in diverse zone del confine, il conflitto sta entrando in una fase critica nella quale potrebbe scoppiare da un momento all’altro. Ciò conferma l’ipotesi di un possibile inizio della data significativa della seconda guerra del Karabakh alla fine di settembre.
E le notizie del 31 agosto sulle dimissioni del ministro di Stato dell’Artsakh Gurgen Nersisyan e quelle di oggi sulle dimissioni del presidente della repubblica non riconosciuta, Arayik Harutyunyan, indicano indirettamente un’alta probabilità di ripresa del ostilità, inserendosi nella sequenza di ciò che sta accadendo.