Nagorno-Karabakh, i separatisti accettano il passaggio di aiuti (Bluewin 17.09.23)
I separatisti armeni nell’enclave separatista del Nagorno-Karabakh in Azerbaigian hanno concordato oggi la consegna di forniture umanitarie attraverso il territorio controllato da Baku, segnando un primo passo verso la de-escalation nella instabile regione.
L’Armenia ha accusato l’Azerbaigian di alimentare una crisi umanitaria nel Nagorno-Karabakh dopo che Baku ha bloccato l’anno scorso l’unica strada che collega la regione montuosa con l’Armenia, il corridoio Lachin, sorvegliato dalle forze di pace russe.
L’Azerbaigian ha respinto l’accusa, sostenendo che il Nagorno-Karabakh potrebbe ricevere tutte le forniture di cui ha bisogno attraverso l’Azerbaigian. Baku ha affermato che le autorità separatiste hanno semplicemente rifiutato la sua proposta di riaprire contemporaneamente sia il corridoio Lachin che la strada Aghdam che collega il Nagorno-Karabakh con il resto dell’Azerbaigian.
Consegne consentite
Oggi il governo separatista ha dichiarato di aver accettato di consentire «consegne simultanee di carichi umanitari» attraverso entrambe le rotte, mentre «mediatori non specificati stanno lavorando per organizzare un incontro con i rappresentanti ufficiali dell’Artsakh (nome armeno del Nagorno-Karabakh) e dell’Azerbaigian al fine di alleviare la tesa situazione umanitaria e di sicurezza nella repubblica».
Il ministero degli Esteri di Baku ha affermato di essere stato informato dal Comitato internazionale della Croce Rossa che le autorità separatiste «hanno concordato forniture parallele di carichi umanitari a partire dal 18 settembre».
L’Unione europea e gli Stati Uniti hanno chiesto la riapertura delle rotte di Lachin e Aghdam per gli aiuti umanitari poiché il Nagorno-Karabakh è alle prese con una grave carenza di cibo e medicine.