Mourinho alla Roma, riecco Mkhitaryan: liti e conflitti ai tempi del Manchester United (Goal 04.05.21)
E’ la notizia del giorno, e come potrebbe essere altrimenti: José Mourinho tornerà in Italia, non alla ‘sua’ Inter ma alla guida della Roma, che lo ha scelto come erede di Paulo Fonseca. Un passaggio di testimone tutto portoghese che fa sognare mezza Capitale, entusiasta all’idea di avere al proprio fianco lo ‘Special One’, non più come avversario ma come fedele alleato.
In giallorosso Mourinho ritroverà alcuni giocatori già allenati in precedenza, con alterne fortune: è il caso di Davide Santon, da lui soprannominato il ‘Bambino’ e fatto esordire nella prima squadra dell’Inter a soli 18 anni, schierato senza paura tra i titolari anche in Champions League al cospetto di Cristiano Ronaldo; anche Smalling e Pedro hanno avuto modo di lavorare con il portoghese al Manchester United e al Chelsea, ma è un altro attuale giallorosso a far parlare di sé per il suo rapporto controverso con il tecnico.
Stiamo parlando di Henrikh Mkhitaryan, il cui futuro alla Roma resta in forte bilico: il rinnovo del contratto in scadenza il prossimo 30 giugno è ancora lontano dall’essere siglato e i dubbi non fanno altro che aumentare dopo l’annuncio ufficiale dell’ingaggio di Mourinho. Sì, perché tra l’armeno e il 58enne non è mai scorso buon sangue nell’anno e mezzo condiviso ai tempi del Manchester United, caratterizzato da turbolenze e dissapori che alla fine hanno portato alla cessione del classe 1989 all’Arsenal a gennaio 2018
Colpa di un feeling mai nato, di un’avversione spiegata da Mkhitaryan nel corso di un’intervista concessa al blogger russo Yevgeny Savin nel marzo 2020.
“Una volta a colazione Mourinho mi vide e mi disse: ‘Per colpa tua la stampa mi critica’. E io risposi: ‘Davvero? Non lo faccio certo di proposito’. E’ stato l’allenatore più duro che ho avuto in carriera, è un vincente di natura e vuole che tu faccia quello che ti chiede. Ci sono state divergenze e conflitti, che per fortuna non hanno messo a repentaglio i trofei vinti”.
“Una volta dopo una partita mi disse che dovevo pensare ad allenarmi di più. A quel punto pensai: ‘Non ho altro da fare qui a Manchester. Lavoro duramente, presso, segno, aiuto la squadra e qualcuno è pure insoddisfatto'”.
Tralasciando la stagione 2016/2017 in cui arrivarono i trionfi in Community Shield, Coppa di Lega ed Europa League che misero da parte le polemiche, fu nell’annata successiva che il rapporto tra Mourinho e Mkhitaryan raggiunse il punto più basso: in particolare tra novembre e dicembre 2017, quando l’armeno fu lasciato in tribuna per sei partite consecutive, pur non essendo alle prese con qualche tipo di infortunio.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso e convinse la dirigenza dei ‘Red Devils’ a cedere Mkhitaryan nel mercato invernale 2018 all’Arsenal, in uno scambio di cartellini con Alexis Sanchez. Da allora le strade dei due si sono incrociate solo due volte, entrambe in Premier League, poi l’approdo in Italia dell’ex Shakhtar ha fatto sì che non ci fossero più confronti in terra inglese.
Sarà importante capire, qualora Mkhitaryan decidesse di rinnovare il contratto, se e come Mourinho punterà su di lui per riportare la Roma in alto: 11 goal e altrettanti assist stagionali sono un bottino considerevole che non può passare sotto traccia, nemmeno per uno come lo ‘Special One’, da sempre abituato a non guardare in faccia a nessuno pur di dare seguito alle sue idee e far rendere ogni giocatore al massimo delle sue possibilità.