Mkhitaryan: “Vorrei restare a Roma, ma non dipende da me” (Romanews 09.06.20)

MKHITARYAN ROMA INTERVISTA – Il giocatore della Roma Mkhitaryan ha rilasciato una lunga intervista nel corso del programma Fútbol with Grant Wahl. Il calciatore armeno ha parlato di svariati temi: dal suo futuro alla sua esperienza in Italia passando per alcuni episodi passati e per argomenti inerenti al suo paese d’origine. Queste le sue parole:

L’intervista a Mkhitaryan

Come state tu e la tua famiglia?
Finalmente abbiamo un po’ di normalità. È stato difficile durante la quarantena ma per fortuna la situazione è migliorata. Non abbiamo recuperato a pieno, soprattutto a livello mentale, ma stiamo facendo del nostro meglio. Non vediamo l’ora di tornare alla normalità

L’Italia è stata molto colpita dal Coronavirus, come descriveresti la vita lì in questi due mesi?
Ho un amico a Milano e mi diceva che la situazione lì era terribile. Pensavo che sarebbe successo lo stesso a Roma ma per fortuna non è successo. Gli italiani si sono comportati bene e hanno ascoltato il governo. Il paese continua a combattere, ma penso che tutto stia andando meglio.

Cosa pensi di quello che accade in America in questo momento?
È difficile da credere tutto questo. L’unica cosa da sperare è che queste cose non ricapitino più. Non è necessario descrivere cosa pensino le persone. Ma dobbiamo essere uniti e lottare, ma anche vivere la nostra vita.

Com’è la situazione del calcio in Italia?
È strano per noi calciatori ora. Non sappiamo come reagiremo e come giocheremo né come evolverà la situazione. Ma non vediamo l’ora di tornare in campo e siamo entusiasti di giocare. Sappiamo che non sarà come prima ma dobbiamo comportarci bene e cercare di guardare avanti.

È vero che parli 7 lingue?
Sei credo… armeno, russo, francese, inglese, un po’ di tedesco e un po’ di italiano. E ho dimenticato il portoghese perché non avevo con cui comunicare. È una cosa che mi rende più facile rapportarmi agli altri

Ti ha aiutato sapere l’italiano nella squadra?
È sempre stato un mio sogno imparare l’italiano. Dopo tre mesi ho avuto la prima intervista in italiano, e ho fatto del mio meglio per impararla perché è importante dentro e fuori dal campo. non so quanto starò qui, mi piace Roma come città e come club. Mi piacerebbe restare a lungo ma non dipende da me. Io faccio del mio meglio e cerco di imparare l’italiano.
Il club e la filosofia dell’allenatore mi si addicono. Mi diverto e mi piace giocare a calcio.

Ti sei adattato bene all’Italia, come mai ti piace così tanto giocare nella Roma?
Gli italiani sono amichevoli e ti aiutano in ogni modo ad ambientarti. La mentalità in Italia è quella di aiutarsi a vicenda, i giocatori si aiutano per vincere e giocare bene”.

La Roma è 3 punti dietro l’Atalanta, pensi che riuscirà a raggiungere la Champions League?
Tutto è nelle nostre mani. Abbiamo la capacità e l’abilità di arrivare nei primi quattro. Sono solo 12 gare e dobbiamo fare più punti possibili. All’inizio della stagione era uno dei nostri obiettivi, oltre alla Coppa Italia e ad un buon piazzamento in Europa League. Credo che nel calcio 3 punti non siano tantissimi, tutto è possibile e faremo del nostro meglio.

Ti piacerebbe restare alla Roma l’anno prossimo?
Mi piacerebbe essere a Roma non solo l’anno prossimo, ma anche oltre. Ma ho un contratto con l’Arsenal e non dipende solo da me. I club devono mettersi d’accordo. Il mio compito è di impegnarmi e fare del mio meglio in allenamento e in campo. Il calcio cambia velocemente, devi essere sempre pronto.

Com’è lavorare come Mino Raiola?
È interessante lavorare con lui, a volte difficile. Lui fa del suo meglio per rendere felici i giocatori, sia dentro che fuori dal campo. Se un giocatore non è contento del proprio team, lui farà il possibile per migliorare la situazione. In alcune situazioni è complicato lavorare con lui, ma è normale perché è il migliore del suo campo. A volte per esempio non risponde subito al telefono (ride, ndr)

Sei il giocatore più famoso dell’Armenia. Cosa vorresti che si sapesse della tua nazione?
Quando ho iniziato a giocare, volevo fare bene anche per far conoscere la mia nazione. In Armenia il cibo è ottimo e abbiamo tutte e 4 le stagioni. Se andate su Google troverete molte cose interessanti. Io mi sento un ambasciatore del mio paese e spero che avrò successo nel farlo conoscere.

È stato difficile per te non andare in Azerbaijan ai tempi dell’Arsenal?
È stato davvero difficile non poter andare lì per un problema diplomatico. Con l’Arsenal l’anno scorso stavamo facendo bene, ma non ho avuto scelta. La mia vita è più importante di una gara. Se fosse stata la mia unica opportunità, mancarla mi avrebbe intristito molto.


Il giocatore migliore contro cui hai giocato?

Avrei molti nomi, non importa sempre contro chi giochi. In Europa è difficilissimo contro chiunque. Ma potrei dire Leo Messi, perché è incredibile come gioca.

Il miglior difensore contro cui hai giocato?
Non saprei, non potrei dirne solo uno. Perché non ci penso, quando sei in campo pensi ad altro. In una gara puoi giocare male e il difensore sembra bravissimo, oppure il contrario.

Di cose si orgoglioso della tua carriera?
Di ciò che ho affrontato e da cui sono uscito. Ora voglio solo fare del mio meglio.

Vai al sito