Mkhitaryan rinuncia alla finale di Europa League in Azerbaigian (Rassegna Stampa 21 e 22 maggio 2019)
Il colpo di genio dei tifosi dell’Arsenal: spargono la voce che Hazard e Kanté… sono armeni (La Gazzetta dello sport 22.05.19)
Ci sono tanti tipi di rumors. Notizie infondate, gossip, segreti più o meno importanti; scoprire qualcosa che non era dato sapere dà a molti quel brivido, quella sorta di attimo in cui ci si sente estremamente potenti nel momento in cui si decide di rivelarlo al mondo. Nel calcio, in genere, si assiste a rumors di calciomercato, si possono stare a sentire delle dicerie sui rinnovi contrattuali, qualche chiacchiera da bar sulla vita privata di un giocatore. Ma mai nessuno aveva sparso la voce che due calciatori fossero segretamente… armeni. Almeno, fino ad oggi.
In seguito alla vicenda che costringerà il centrocampista dell’Arsenal Henrik Mkhitaryan a casa, alcuni tifosi dei Gunners non riescono a darsi pace e cercano un modo per far sì che anche il Chelsea di Maurizio Sarri possa partire con lo stesso svantaggio. E come si fa a mettere fuori combattimento un giocatore prima di una finale come quella di Baku? Beh, non è un metodo molto carino, né già sperimentato e che darà sicuramente frutti ma i tifosi dell’Arsenal, un’idea se la sono fatta venire: si sparge la voce che Eden Hazard e N’Golo Kanté abbiano origini… armene. È vero, mettendosi nei panni di Mkhitaryan, si tratta di uno scherzo, se non crudele, quantomeno un po’ insensibile. Ma bisogna ammettere che è una trovata geniale!
TESTIMONI – Un certo Richard scrive su Twitter: “La cosa triste è che l’Armenia è un gran paese! Ci sono stato una volta in vacanza e ho incontrato Eden Hazard e N’Golo Kanté che facevano visita ai propri nonni“. Qualcuno, inevitabilmente risponde: “Ho sentito che Kepa ha fatto uno di quei test del DNA ed è risultato per il 62% armeno“. Sempre nelle risposte a questo primo Tweet si trova un autentico genio: “Io sono armeno, sono andato a scuola con Eden Hazard aka Edik Hasardyan. La zia armena di Kanté lavora con mia zia a Artsakh. Sono sorpreso che in Azerbaijan non si sappia“… e no, l’utente non dimentica di taggare Ilham Aliyev, presidente della repubblica dell’Azerbaijan. E ora, Hazard e Kanté se la sentiranno di partire per Baku e a mettere in dubbio le testimonianze di molti onesti cittadini che solo per puro caso tifano anche Arsenal?
Il cuore armeno di Mkhitaryan(Indiscreto 22.05.19)
Henrikh Mkhitaryan non giocherà la finale di Europa League a Baku per motivi di sicurezza, non soltanto sua. Questa triste notizia va oltre l’Arsenal-Chelsea della settimana prossima, perché ha il merito di ricordarci che in Europa esiste uno stato, la Repubblica dell’Artsakh, di cui nessuno parla e che quindi ci interessa.
Una situazione nata con la fine dell’Unione Sovietica, nel 1991, e il riemergere di identità che per tutto il secolo breve erano state tenute a bada dall’autoritarismo comunista, dopo che nell’Ottocento ci aveva pensato quello zarista. Dal punto di vista amministrativo, però, il Nagorno-Karabah fu assegnato all’Azerbaigian da Stalin…
Nagorno è un nome russo, Karabah turco, mentre Artsakh è l’antico nome armeno di quella terra (per cercarla su Google Maps trascinate verso il Caucaso) abitata prevalentemente da armeni di religione cristiana. La guerra scoppiata quasi subito dopo la fine dell’URSS portò a scappare verso l’Azerbaigian propriamente detto gli azeri dell’Artsakh, con fuga dall’Azerbaigian di quasi tutti gli armeni. Nel 1994 una pace mai ufficializzata fra Armenia (al 95% cristiana) e Azerbaigian (al 96% musulmano), e 40.000 morti sul campo, per tre quarti azeri.
E una regione, appunto l’Artsakh, diventata da un quarto di secolo uno stato di cui non si può dire che sia uno stato: una logica annessione all’Armenia farebbe scoppiare di nuovo la guerra, ma del resto si può capire, con buona pace di Bergoglio, perché 150.000 cristiani non abbiano tutta questa voglia di far parte di un paese musulmano di 10 milioni di abitanti come l’Azerbaigian. Pensare che qualche fuoricorso italiano voglia manifestare per l’Artasakh è fantapolitica, però ogni tanto arriva la realtà a ricordarci che quello che siamo dipende anche da come ci vedono gli altri. Possiamo fare i cosmopoliti della mutua, ma per un armeno o un azero rimaniamo italiani (non che sia un pregio o un difetto, è un fatto).
Quanto a Mkhitaryan, ci è particolarmente caro perché qualche anno fa, sotto i ferri di un bravo chirurgo suo omonimo (era infatti armeno), prima dell’anestesia dopo qualche battuta sul cognome ci mettemmo a parlare della sua posizione nel Borussia Dortmund di Klopp. Uno di quei casi in cui il il primo comandamento del Muro del Calcio (Non serve guardare le partite per poterne parlare) ci è tornato utile.
Chelsea-Arsenal, Mkhitaryan salterà la finale di Europa League per motivi politici (Skysport 21.05.19)
La tensione politica tra Armenia e Azerbaijan, stato in cui si giocherà la prossima finale di Europa League, costringerà l’Arsenal a rinunciare a Mkhitaryan, che non partirà con la squadra per Baku. Ad annunciarlo i Gunners in un comunicato ufficiale
I timori della vigilia sono stati confermati: Henrikh Mkhitaryan non viaggerà con l’Arsenal verso Baku, città nella quale si giocherà la finale di Europa League tra i Gunners e il Chelsea. Le tensioni politiche tra l’Armenia, stato nel quale il giocatore è nato, e l’Azerbaijan, del quale Baku è la capitale, hanno costretto il club londinese ad abbandonare le speranze di poter convocare il centrocampista, che dunque non si recherà nella città azera. A comunicarlo è stato lo stesso Arsenal, che con delusione ha commentato la vicenda: “Abbiamo scandagliato a fondo tutte le opzioni possibili affinché Mkhitaryan potesse far parte della squadra – si legge nella nota ufficiale – ma, dopo aver discusso di questo con il giocatore e con la sua famiglia, abbiamo concordato di comune accordo che Heinrikh non farà parte della nostra spedizione a Baku. Abbiamo scritto alla Uefa esprimendo le nostre preoccupazioni riguardo a questa vicenda: Mkhitaryan è stato un giocatore chiave per il raggiungimento della finale ed è per noi una grande perdita. Siamo anche molto delusi per il fatto che un giocatore possa perdere una grande finale europea, evento che accade raramente all’interno di una carriera, a causa di situazioni come questa”.
Armenia-Azerbaijan, i motivi del conflito
Non è la prima volta che Mkhitaryan si trova a doversi confrontare con una situazione simile. Il centrocampista, infatti, già nel 2015, quando indossava la maglia Borussia Dortmund, aveva dovuto rinunciare alla trasferta contro il Qabala. Lo stesso era successo nella fase a gironi di questa Europa League: l’Arsenal aveva pescato gli azeri del Qarabag e il classe 1989 era rimasto a Londra. I motivi della sua assenza sono politici, riconducibili, come detto, alle tensioni tra Armenia e Azerbaijan. I due stati sono infatti in conflitto tra loro per il controllo della regione del Nagorno-Karabakh, la quale, pur appartenendo al territorio azero, a seguito di una disputa nel 1991 si è dichiarata indipendente. La contesa conta decenni di morti e di dolore alle sue spalle.
La delusione di Mkhitaryan
Lo stesso centrocampista armeno non ha potuto far altro che esprimere tutta la sua delusione per la situazione. Mkhitaryan ha dimostrato il suo rammarico con un post apparso sul proprio profilo Instagram, nel quale ha spiegato le motivazioni che hanno spinto lui e l’Arsenal a propendere per la decisione: “Dopo aver preso in considerazione tutte le opzioni del caso – ha scirtto il giocatore -, abbiamo dovuto prendere la decisione difficile per me di non viaggiare con la squadra per la finale di Europa League. Non capita spesso a noi calciatori di giocare partite di questo genere e non poter scendere in campo mi fa molto male. Farò il tifo per i miei compagni di squadra! Portiamo a casa il trofeo!”.
Dopo l’annuncio da parte dell’Arsenal, le autorità dell’Azerbaigian hanno voluto rassicurare il club inglese e lo stesso giocatore. A farsi foriero del messaggio è stato il portavoce del ministero degli esteri azero, Leyla Abdullayeva: “Mkhitaryan può giocare la finale di Europa League a Baku – ha chiarito – nonostante i rapporti difficili tra l’Azerbaigian e l’Armenia. Già molti eventi sportivi importanti sono stati ospitati dal nostro Paese e gli atleti armeni vi hanno sempre preso parte. Non bisogna confondere sport e politica, devono restare separati”. Le parole del portavoce del ministero degli esteri si aggiungono a quelle del segretario generale della federcalciodell’Azerbaigian, Elkhan Mamedov, il quale nelle scorse settimane aveva spiegato come la situazione fosse sotto controllo: “Le autorità azere hanno fornito all’Uefa le garanzie di sicurezza per Mkhitaryan. Il giocatore non avrebbe alcun problema di sicurezza in Azerbaigian”.
Tifosi furiosi: “Boicottiamo la finale”
La decisione dell’Arsenal, costretto a rinunciare a un giocatore importante come Mkhitaryan, non è stata presa di buon grado dai tifosi dei Gunners, che hanno protestato in maniera furiosa proponendo addirittura di boicottare la finale di Europa League: “Boicottare la finale di Europa League mi renderebbe orgoglioso del mio club più di un’eventuale vittoria“. Altri, invece, chiedono uno spostamento della sede della finale: “Se Mkhitaryan non potrà giocare, la soluzione è semplice. La partita deve essere spostata in un altro Paese. Se la Uefa insiste per giocare lì, bisognerà boicottare il match“. Tanti messaggi di questo tono sono apparsi sul web, infine c’è stato anche chi ha voluto scherzare: “Se l’Arsenal non potrà avere Mkhitaryan per la finale di Baku – ha scritto un tifoso -, l’unica soluzione è che il Chelsea lasci a casa un suo giocatore. Io nomino Eden Hazard“.
Arsenal, Mkhitaryan non va alla finale di Baku: non si sente protetto nella guerra azero-armena (Cds 21.05.19)
È una scelta molto personale, come tutte le scelte «politiche»: Henrikh Mkhitaryan, centrocampista armeno dell’Arsenal, non volerà a Baku per la finale di Europa League contro il Chelsea in programma mercoledì 29 maggio. In Azerbaigian – è il parere della società, della famiglia e del giocatore stesso – la sua sicurezza non sarebbe stata garantita. Colpa di una guerra tra armeni e azeri vecchia quasi trent’anni, nel Nagorno-Karabakh, e mai davvero risolta: quel territorio montagnoso a larga maggioranza armena (cristiana), ma dentro i confini dell’Azerbaigian (musulmano), nel ’91 sfruttò il crollo dell’Urss per dichiararsi indipendente, scatenando un conflitto che lasciò una scia di 30 mila morti e che periodicamente riesplode in scontri armati. Le rassicurazioni per Mkhitaryan non sono servite: la Uefa «insieme alle più alte autorità dell’Azerbaigian» aveva studiato e trasmesso all’Arsenal «un piano di sicurezza» per il giocatore, forse non abbastanza convincente. Così il club londinese ha accettato di privarsi di lui per la partita che, oltre al trofeo, può valere la qualificazione alla prossima Champions League. Gli azeri, che nel 2015 hanno ospitato i primi Giochi europei e due anni dopo inaugurato il proprio Gp di Formula 1, hanno provato fino alla fine a evitare il pasticcio. La portavoce del ministro degli Esteri, Leyla Abdullayeva, ha giurato che «Micki» poteva giocare: «Molti altri atleti armeni hanno partecipato ai nostri eventi». Non lui, che aveva già evitato l’Azerbaigian nel 2015, per un Galaba-Dortmund, e lo scorso ottobre per la sfida con il Qarabag. Nemmeno il sogno di due coppe è valso quel rischio.
Arsenal, Mkhitaryan escluso dall’Euroleague per motivi politici (Sport il Mattino 21.05.19)
I MOTIVI
La situazione tra Azerbaigian e Armenia rimane tesa per la questione del Nagorno-Karabakh. Una regione con maggioranza etnica armena nel territorio azero, che nel 1991 decise di staccarsi e fondare una repubblica. La dichiarazione d’indipendenza causò un conflitto che tuttora è irrisolto. Per questo è bandita la presenza di giocatori armeni sul suolo azero. Non a caso per Mkhitaryan si tratta già della terza esclusione. La prima volta fu nel 2015 con il Borussia Dortmund, saltò la gara in casa del Qabala, quest’anno sempre con l’Arsenal ha saltato la sfida della fase a gironi contro il Qarabag. Di casi “politici” ce ne sono molti altri. Ad esempio In Inghilterra è famoso James McClean, nato a Derry, la città che segna il confine fra la Repubblica d’Irlanda e lo stato leale alla corona. Si sente irlandese e per questo si è rifiutato d’indossare il papavero che si usa in Premier per commemorare i soldati del Regno Unito morti in battaglia e ha voltato le spalle alla Union Jack durante l’inno.
Tensioni Armenia-Azerbaigian,Mkhitaryan no a finale E.League
(ANSA) – LONDRA, 21 MAG – L’Arsenal rinuncia a schierare Henrikh Mkhitaryan nella finale di Europa League che giocherà contro il Chelsea, a causa delle tensioni politiche tra il suo Paese nativo, l’Armenia, e Azerbaigian, che il 29 maggio ospiterà l’incontro nello stadio della capitale Baku. “Abbiamo esplorato a fondo tutte le opzioni per permettere a Micki di far parte della squadra – afferma l’Arsenal – ma dopo aver discusso di questo con lui e la sua famiglia abbiamo concordato che non farà parte della trasferta”. Il club aggiunge “abbiamo scritto alla UEFA esprimendo la nostra profonda preoccupazione per questa situazione. Micki è stato in giocatore chiave nella nostra corsa verso la finale, quindi questa è una grande perdita per noi dal punto di vista della squadra”.
Il centrocampista armeno dell’Arsenal ha annunciato che non partirà con i compagni di squadra alla volta di Baku dove i Gunners di Unai Emery, mercoledì prossimo 29 maggio, disputeranno la finale tutta inglese contro il Chelsea di Maurizio Sarri. Alla base della decisione del giocatore le relazioni tese tra il suo Paese e l’Azerbaigian, sede della finalissima.
Henrikh Mkhitaryan ha deciso di rinunciare alla finale di Europa League che mercoledì 29 prossimo vedrà sfidarsi in un derby tutto inglese l’Arsenal e il Chelsea allo stadio Olimpico di Baku. Alla base della decisione del 30enne centrocampista armeno dei Gunners ci sono le relazioni difficili tra il suo Paese, l’Armenia, e il Paese che ospiterà la finalissima ovvero l’Azerbaigian. “Annunciamo con grande dispiacere che Mkhitaryan non viaggerà con la squadra per la finale di Europa League contro il Chelsea”, scrive l’Arsenal in un post su Twitter.
Le parole di Mkhitaryan
” Dopo avere considerato tutte le possibili opzioni, abbiamo preso la decisione più difficile per me, quella di non partecipare con la squadra alla finale di Europa League contro il Chelsea. Si tratta di una di quelle partite che non capita spesso di giocare e devo ammettere che per me è doloroso saltarla. Farò il tifo per i miei compagni di squadra, portiamo la Coppa a casa”
I precedenti con il Qarabag e il Qabala
Non è la prima volta che Mkhitaryan rinuncia a una trasferta in Azerbaigian: il centrocampista armeno non era stato convocato da Emery nemmeno lo scorso ottobre quando l’Arsenal, nella fase a gironi di Europa League, aveva fatto visita al Qarabag. Ai tempi in cui militava nel Borussia Dortmund, inoltre, Mkhitaryan aveva saltato anche la trasferta sul campo del Qabala (sempre nella fase a gironi di Europa League).