Meloni: follia far entrare in UE Turchia che nega genocidio armeno Stadio24.com 29.06.16)

È il suggerimento di papa Francesco alla luce del risultato del Referendum che ha decretato la scorsa settimana la fuoriuscita del Regno Unito dall’Ue (Brexit).

Il dissenso della Turchia nei confronti di Papa Francesco, nasce dalla sua visita a Yerevan, durante la quale il Papa ha definito un “genocidio” il massacro degli armeni sotto l’impero ottomano nel 1915.

Il viaggio del Papa in Armenia, dunque, al di là dei suoi significati e dei suoi contenuti prettamente dogmatici, viene ad assumere così una prospettiva di ben più grande respiro: è il ricongiungimento con quella Cristianità primigenia della prima Chiesa che, benchè discostatasi nel corso dei secoli dal cammino intrapreso dalla Chiesa Romana e Mariana, ha mantenuto delle peculiarità di origine che in fondo la legano alla fede cattolica nel sentire religioso, nella visione del mondo e nella percezione dei valori.

Il Papa – ha aggiunto il rev. Martin – è corretto, perché il perdono è una parte essenziale della vita cristiana e perché nella chiesa le persone LGBT si sentono emarginate”. E Benedetto è nel monastero, pregando.

Ankara ha sempre respinto con forza questa definizione, affermando che turchi e armeni erano stati vittime di una tragedia collettiva molto più vasta. Con una persona omosessuale “che ha buona volontà, che cerca Dio, chi siamo noi per giudicare?“. Benedetto XVI è Papa emerito.

Il Papa e il papato “portano ancora tracce di mentalità da crociata”.

“Non ho letto le dichiarazioni, non ho avuto tempo per vedere queste cose”, ha premesso Francesco. Per il mio passato con questa parola, per averla già usata pubblicamente, sarebbe suonato molto strano se non l’avessi usata in Armenia. Dobbiamo chiedere scusa per non aver accompagnato tante famiglie. L’ho detto nel mio primo viaggio e lo ripeto, anzi ripeto il Catechismo della Chiesa cattolica: i gay non vanno discriminati, devono essere rispettati, accompagnati pastoralmente.

Nel testo, in cui si fa riferimento agli ultimi scontri tra Armenia e Azerbaigian nell’enclave di Nagorno Karabakh, il ministero accusa Bergoglio “di aderire incondizionatamente” alla visione di Armenia, dice, “non corrisponde né alla verità storica né alla legalità”.

“C’è un’aria di divisione – ha esordito – non solo in Europa“.

Passaggio interessante anche sul ruolo delle donne nella Chiesa: ” I media hanno scritto: “La Chiesa apre alle diaconesse”. Ho chiesto dei nomi per fare una commissione, e adesso è lì sulla mia scrivania, sto per farla. Non ho mai dimenticato il discorso che fece ai cardinali il 28 febbraio di tre anni fa: “tra voi di sicuro c’è il mio successore, a lui prometto obbedienza”. Per me la funzione della donna non è tanto importante quanto il pensiero della donna: la donna pensa in un altro modo rispetto a noi, gli uomini.

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