Malumori e proteste dopo l’intervento delle autorità civili nelle vicende interne del Patriarcato armeno (Agenziafides 04.04.118)
Istanbul (Agenzia Fides) – Nella comunità armena apostolica turca continuano a registrarsi proteste e divisioni interne sui recenti sviluppi registrati nel processo di elezione del nuovo Patriarca armeno di Costantinopoli, con sede a Istanbul. Il settimanale bilingue turco-armeno Agos ha riferito che nei giorni scorsi a Istanbul, per le strade dei quartieri di Kurtuluş e Feriköy, sono stati affissi manifesti anonimi di critica nei confronti dell’Arcivescovo Aram Athesyan, l’ex “locum tenens” del Patriarcato che nell’agosto era stato sostituito dall’Arcivescovo dell’Arcivescovo Karekin Bekdjian, e che ora è tornato a giocare un ruolo chiave nelle vicende interne del Patriarcato, dopo che le autorità turche hanno di fatto azzerato l’intero processo elettorale avviato nel 2016 per scegliere il successore del Patriarca Mesrob II Mutafyan, colpito fin dal 2008 da una malattia neurologica invalidante. La polizia di istanbul avrebbe anche avviato un’indagine per individuare gli autori dell’affissione non autorizzata.
All’inizio di febbraio (vedi Fides 23/2/2’18) l’ufficio del governatore di Istanbul aveva di fatto azzerato il processo elettorale iniziato nel 2016. Le autorità turche avevano sentenziato che «non ci sono le condizioni necessarie» per far avanzare il processo elettorale, in quanto Mutafyan è ancora vivo e le disposizioni giuridiche turche prevedono che si possa eleggere e insediare un nuovo Patriarca armeno solo quando la carica rimane vacante con la morte del predecessore. La mossa delle autorità turche aveva provocato reazioni accese in seno alla locale comunità armena. Sulla vicenda era di nuovo intervenuto anche il Consiglio spirituale supremo del Catholicosato armeno di Echmiadzin, nell’appello diffuso alla fine della sua assemblea, riconosce che l’atteggiamento sconsiderato di individui e gruppi ecclesiali in seno al patriarcato armeno di Costantinopoli ha aperto la strada alle “interferenze esterne”, comprese quelle degli apparati politici turchi. La sede patriarcale armena di Echmiadzin, con un appello diffuso il 22 febbraio in cui si stigmatizzavano le divisioni interne e i contrasti tra i personaggi più in vista della gerarchia del Patriarcato armeno di Costantinopoli, invitati a riconoscere che gli interessi del Patriarcato valgono di più delle loro aspirazioni individuali.
Come documentato da Fides (vedi Fides 27/1/2017), dopo l’elezione – il 15 agosto 2016 – dell’Arcivescovo Karekin Bekdjian come nuovo “locum tenens” del Patriarcato, in sostituzione dell’Arcivescovo Aram Ateshyan, e dopo la costituzione del gruppo di lavoro incaricato di far avanzare il processo elettorale, le lettere ufficiali inviate dal Patriarcato armeno alle autorità turche per sollecitare il riavvio delle procedure per l’elezione del Patriarca non avevano avuto alcuna risposta. Da agosto dello scorso anno (vedi Fides 15/9/2017 e 17/10/2017) diversi indizi avevano fatto emergere l’avversione degli apparati turchi nei confronti dell’allora locum tenens Bekdjian, confermando il permanere di divisioni e antagonismi presenti all’interno del Patriarcato armeno. (GV) (Agenzia Fides 4/4/2018).