Macron istituisce giorno del ricordo del genocidio armeno (Ilgiornale.it 06.0219)
L’inquilino dell’Eliseo ha ufficializzato tale decisione durante un suo recente intervento al Consiglio per il coordinamento delle organizzazioni armene in Francia. In occasione di un convegno promosso dall’associazione in questione, il capo dello Stato ha infatti designato il “24 aprile” come “giornata del ricordo del genocidio armeno”. La nuova solennità servirà a sensibilizzare i francesi circa le “indicibili sofferenze” vissute dal popolo di fede cristiana ad opera dell’Impero ottomano durante la Prima guerra mondiale: “uccisioni di massa, deportazioni, stupri, saccheggi”.
Dopo avere annunciato l’introduzione del “giorno del ricordo”, Macron ha presentato tale scelta come la “naturale conclusione” di un percorso iniziato dalle istituzioni francesi nel 2001 e diretto a “restituire dignità storica” a un evento luttuoso per troppo tempo taciuto a causa di “convenienze politiche”. Diciotto anni fa, il parlamento transalpino aveva infatti ufficialmente definito “genocidio” quanto patito dagli Armeni tra il 1915 e il 1916 nell’attuale Turchia. Nel 2006, Parigi avrebbe poi varato una legge che criminalizza i “negazionisti” della tragedia in questione.
La scelta di Macron di dedicare il 24 aprile al ricordo del “genocidio armeno” ha immediatamente provocato la dura reazione della Turchia, ripetutamente additata dai Paesi occidentali come “responsabile” delle sofferenze patite da tale popolo nel periodo ’15 -’16. L’esecutivo Erdoğan ha subito accusato la Francia di volersi “unire al coro” delle nazioni intente a “infangare la storia turca e ottomana”. Ankara ha infatti finora sempre etichettato come “offesa all’identità nazionale” la definizione di “genocidio” attribuita dall’Occidente agli eventi sanguinosi verificatisi in Anatolia durante la Prima guerra mondiale.
Il ministero degli Esteri del Paese islamico ha quindi, tramite una nota, biasimato Macron per essersi “sottomesso” alle pressioni esercitate dalla “lobby anti-turca mondiale”, accusata da Ankara di “ingigantire” le morti verificatesi tra gli Armeni stanziati nell’allora Impero ottomano. Il governo Erdoğan ha quindi richiamato in patria per “consultazioni” il proprio ambasciatore a Parigi.
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