Lo scultore armeno Mikayel Ohanjanyan è il vincitore del “Premio Enrico Marinelli Contemporary Art Award” (Provincia Firenze 25.06.18)
Lo scultore armeno Mikayel Ohanjanyan è il vincitore del “Premio Enrico Marinelli Contemporary Art Award”. Riunitasi a Firenze nei giorni scorsi, la giuria composta da esperti e direttori di istituzioni d’arte tra le più importanti a livello internazionale ha scelto il progetto di Mikayel Ohanjanyan (che vive e lavora in Italia) tra i cinque finalisti, che erano oltre al vincitore: Francesco Arena (Italia), Marco Bagnoli (Italia), Sakshi Gupta (India) e Barthélémy Toguo (Camerun). Coordinatrice del Premio è la curatrice di fama internazionale Adelina von Fürstenberg.
Il premio istituito dall’Opera di Santa Maria del Fiore e della Guild of the Dome Association in memoria dello straordinario contributo offerto dal fondatore di quest’ultima, reso possibile grazie anche alla generosità di Eurovita Assicurazioni, permetterà all’artista di creare una scultura originale per il Museo dell’Opera del Duomo a Firenze. L’opera di Mikayel Ohanjanyan dal titolo La Soglia È La Sorgente, in armeno ???? ?????? ?, sarà presentata al pubblico il prossimo ottobre, e sarà realizzata in Toscana, avvalendosi di artigiani locali, per poi essere esposta temporaneamente nel museo per un periodo di sei mesi.
Un video dove gli artisti finalisti parlano dei loro progetti per il Premio Enrico Marinelli Contemporary Art Award è da oggi on line alla pagina http://marinelli.operaduomo.firenze.it/i-concorrenti/http://artaward.operaduomo.firenze.it/the-five-concurring-artist/ e da questa settimana sarà visibile anche al Centro Arte e Cultura dell’Opera di Santa Maria del Fiore (Piazza San Giovanni n. 7) a Firenze.
Agli artisti era stato chiesto di presentare un rendering in 3D della loro opera, accompagnato da una descrizione dettagliata, ispirata al tema della ‘Speranza’ che è descritta da Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo e membro del comitato tecnico del premio: “La Speranza è una virtù teologica, la speranza in Dio e nella sua salvezza. Oggi, anche quando essa ha ancora un contenuto religioso, la speranza riguarda le persone e le situazioni concrete, e soprattutto il loro potenziale di cambiare. Gli artisti del concorso potevano orientarsi su problematiche e aspirazioni del nostro tempo: l’immigrazione, la pace, la prosperità umana”.
“La comprensione teorica, sociale e umana di Mikayel Ohanjanyan – spiega la giuria nella motivazione – verso la nozione contemporanea di Speranza, è molto convincente e coraggiosa. Tuttavia Ohanjanyan offre alla Speranza una consapevolezza che, traversando la memoria e gli elementi della realtà, ci porta alla materialità della sua trasformazione nella fusione con la pietra vulcanica. Quest’opera si riferisce a una linea ben precisa delle arti contemporanee, passando dalla Land Art e dall’Arte Povera a Joseph Beuys, considerando la memoria e la natura dei materiali come vettori di vita e cambiamento”.
“Un encomio particolare va all’artista Marco Bagnoli – prosegue Adelina von Fürstenberg a nome della giuria – perchè la sua proposta risponde al concetto di speranza come richiesto. Il suo approccio combina una chiara condensazione storica della storia del luogo, dalla lanterna di Verrochio fino ad ora. È un’opera che offre un crocevia di linguaggio artistico, pratiche, filosofia, teologia, estetica, artigianato e tecnica, in un oggetto che diventa un’opera di luce, forma, acqua e ritmo”.
I criteri di valutazione hanno tenuto conto della capacità di ispirarsi al contesto, di creare in continuità tra passato e presente, di avvalersi di risorse locali per creare la propria opera, alla maniera in cui lavoravano i grandi maestri che hanno creato i capolavori per i monumenti dell’Opera di Santa Maria del Fiore.
Fanno parte della giuria del “Premio Enrico Marinelli Contemporary Art Award”: Micol Forti, direttrice della Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani; David Stuart Elliott, vice direttore e curatore senior presso il RMCA di Guangzhou; Antonio Natali, consigliere dell’Opera di Santa Maria del Fiore; Christian Oxenius, scrittore e curatore indipendente della Kunsthalle di Osnabrück; Denys Zacharopoulos, direttore artistico della Galleria Municipale, Museo e Collezione della Città di Atene.
APPROFONDIMENTI
MIKAYEL OHANJANYAN
Nato a Yerevan in Armenia, nel 1976, vive e lavora tra Reggello, Firenze e Pietrasanta.
Ha frequentato il Liceo Statale di Belle Arti P. Terlemezyan di Yerevan, dove si è laureato nel 1995, e in seguito l’Accademia di Stato di Belle Arti di Yerevan (laureandosi nel 2001).
Nel 2000, appena trasferitosi in Italia, si è iscritto alla Accademia delle Belle Arti di Firenze, concludendo il suo percorso nel 2005. Durante la sua carriera artistica, ha partecipato a numerose esposizioni nazionali ed internazionali, quali la 12esima Biennale di Architettura di Venezia (Padiglione Nazionale Armeno), la 54esima edizione della Biennale d’Arte di Venezia nel 2011 e la 56esima Biennale di Arte nel 2015 (Padiglione Nazionale Armeno), nella quale l’Armenia si è aggiudicata il Leone d’oro come miglior partecipazione nazionale. Nel 2016 il lavoro “Diario” è stato selezionato per il Frieze Sculpture Park, esposto all’interno del Regent’s Park di Londra.
Successivamente la stessa opera è stata scelta per il prestigioso Yorkshire Sculpture Park dove rimaqrrà esposta fino al 2020. Nel 2017 due lavori di Ohanjanyan sono stati scelti per un progetto in situ del FIAC, ed esposti davanti al Petit Palais a Parigi.
ADELINA VON FÜRSTENBERG
Adelina von Fürstenberg è una curatrice di fama internazionale e produttrice di film. Vincitrice nel 2015 del Leone D’Oro per la categoria “Miglior Partecipazione Nazionale” nel corso della 56esima Biennale di Venezia, per la curatela del Padiglione Armeno e nel 2016 del premio “Meret Oppenheim Grand Prix” dell’Ufficio Federale della Cultura Svizzera. Una pioniera nel suo campo, Adelina von Fürstenberg è conosciuta per aver ampliato la portata dell’arte contemporanea dandole un approccio multiculturale. È stata la fondatrice e la prima direttrice del Centro di Arte Contemporanea di Ginevra e successivamente la Direttrice del Magazin-Centro Nazionale di Arte Contemporanea di Grenoble e della mitica scuola di curatori ad esso legato. Ha organizzato numerose mostre di livello internazionale in tutto il mondo; la più celebre è “Dialoghi di Pace”, organizzata in onore del 50esimo anniversario delle Nazioni Unite nel 1995. Nel 1996 ha fondato Art for the World, una onlus che lavora con l’arte contemporanea, il cinema indipendente e i valori umani. Nel 2013 è stata la curatrice della quarta Biennale di Salonicco e più recentemente della prima edizione di Standart – Triennale dell’Armenia. Le attività di Adelina sono numerose anche in Italia, ha curato una serie di mostre significative fra cui si ricordano: a Palazzo Strozzi, Firenze, Donna, Donne, 2006; all’Hangar Bicocca, Milano, Marina Abramovic, Balcan Epicas nel 2006, Collateral nel 2007 e Urban Manners, Arte contemporanea indiana nel 2008; al Pac, Milano, Africa-Raccontare un mondo, 2017. Recentemente ha curato la mostra Aqua, (dopo Ginevra e San Paolo in Brazile), sull’isola dei Pescatori al Lago Maggiore, nel 2018, con la partecipazioni di numerosi artisti sulle questioni legate all’acqua.
https://www.artfortheworld.net
ENRICO MARINELLI
Enrico Marinelli aveva un dono speciale: era una persona entusiasta e trascinatrice, qualsiasi cosa facesse. Uomo d’affari, imprenditore, marito e padre, ha impegnato gli ultimi anni della sua vita cercando di convogliare l’idea che l’umanità ha molte più cose da condividere, che cose che la dividono. Enrico Marinelli ha sempre creduto che ciascuno può veramente fare la differenza e che le cose vadano sempre viste in prospettiva. Egli più di tutto ambiva a comunicare l’immagine di Firenze nel mondo, attraverso la sua storia e la sua arte, come valori universali di condivisione umana.
La sua passione ed il suo profondo amore per l’arte e la cultura lo hanno portato a fondare la Guild of the Dome onlus, ai quali ha dedicato incessantemente i suoi ultimi anni.
OPERA DI SANTA MARIA DEL FIORE
L’Opera di Santa Maria del Fiore è un’istituzione fondata dalla Repubblica Fiorentina nel 1296 per sovrintendere alla costruzione della nuova Cattedrale e del suo campanile. Dal 1436, anno del completamento della cupola brunelleschiana e della consacrazione della chiesa, il compito principale dell’Opera diviene quello di conservare il complesso monumentale a cui si aggiunge il Battistero di San Giovanni nel 1777 il Museo dell’Opera del Duomo nel 1891. Attualmente l’Opera è soggetta, in quanto “fabbriceria”, al Concordato fra Stato e Chiesa, in base alla quale è retta da un Consiglio di Amministrazione composto di sette membri, nominati ogni tre anni con decreto del Ministro dell’Interno, i quali provvedono a eleggere nel proprio seno il presidente. Dal 1998 l’Opera si configura giuridicamente come Organizzazione non a fini di lucro, regolata da un proprio statuto che definisce tra i suoi obiettivi istituzionali la “tutela, la promozione e la valorizzazione del suo patrimonio artistico”.
GUILD OF THE DOME ASSOCIATION
L’associazione non-profit Guild of the Dome è stata fondata nel 2012 da Enrico Marinelli. Ne fanno parte imprenditori di tutto il mondo, che possiedono formazione, cultura e fede differenti ma che hanno in comune il desiderio di supportare i valori universali artistici, sociali ed etici alla base del complesso monumentale della Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze. La Guild of the Dome si propone di operare con lo stesso intento che animava le Arti o Corporazioni fiorentine che finanziarono la costruzione del complesso oltre sette secoli fa.