Lo schiaffo del British Museum alla Turchia Una stanza dedicata all’Armenia (Corriere della Sera, 21.08.15)

Dopo le pressioni di diverse associazioni armene, il British Museum ha rinominato la stanza numero 54 della sua prestigiosa collezione, chiamandola ora “Anatolia and Urartu” invece che “Antica Turchia”, come era in precedenza. Urartu, il nome dell’antico regno armeno, era stato proposto dallo stesso Forum of Armenian Associations of Europe, che già nel gennaio del 2013 aveva cominciato a protestare con il British Museum per quel nome dedicato alla Turchia per una stanza che in realtà ospitava manufatti e oggetti artistici dell’antica Armenia. Una petizione aveva anche consentito di raccogliere oltre 12mila firme. L’iniziativa ha visto un’accelerazione nelle ultime settimane grazie a Zepyur Batikian, intellettuale armena, che nella sua pagina Facebook ha lodato la decisione del museo aggiungendo che «questo è il primo passo verso il ripristino della giustizia».

“Di certo preferirei che fosse chiamata Armenia ma questo è il primo passo verso il ripristino della giustizia” ha detto Batikian

(il link dell’articolo)

 

RISCRIVERE LA STORIA  CORRETTAMENTE. QUANDO IL QUIRINALE…

Nel 2007 il “Consiglio per la comunità armena di Roma” inviò una nota di protesta al Quirinale chiedendo che fosse cambiato il titolo della mostra “Turchia, 7000 anni di storia”. Alcuni membri del Consiglio furono ricevuti dal Consigliere culturale del Presidente della Repubblica, ma il titolo non venne ovviamente modificato. Oggi il prestigioso British Museum riscrive in modo corretto la storia di quelle terre. I turchi sono arrivati molto, molto tempo dopo tutte le altre popolazioni che le abitavano.

(leggi qui la nostra lettera al Quirinale)