Liberi da Mosca ma schiavi di Baku? L’Ue sbanda alla ricerca di gas (Tempi 04.10.22)
Inaugurando l’Igb, il gasdotto che trasporterà gas dall’Azerbaigian alla Bulgaria, Ursula von der Leyen sorvola sul fatto che i soldi europei potrebbero finanziare l’invasione dell’Armenia da parte del regime azero
Ogni cosa ha un prezzo e «liberarsi della dipendenza dalla Russia» non fa eccezione. Ursula von der Leyen ha salutato sabato con parole enfatiche l’avvio commerciale dell’interconnettore Grecia-Bulgaria (Igb). Il gasdotto trasporterà un miliardo di metri cubi di gas dell’Azerbaigian in Bulgaria. Sofia è in crisi da quando ad aprile si rifiutò di pagare alla Russia il gas in rubli, perdendo così le forniture con le quali soddisfaceva il 100 per cento del proprio fabbisogno.
Il prezzo della libertà
Il gasdotto (controllato anche dall’italiana Edison) nel tempo potrebbe arrivare a trasportare fino a 5 miliardi di metri cubi di gas, rifornendo anche Serbia, Macedonia del Nord, Romania, Moldova e Ucraina. L’avvio dell’Igb fa parte di un più ampio accordo tra Unione Europea e Azerbaigian per aumentare le forniture dagli 8,1 miliardi di metri cubi del 2021 a 20 miliardi entro il 2027.
«Dipendere dal regime azero è pericoloso»
Secondo l’esponente del Partito pirata ceco, affiliata ai Verdi in Europa, nel memorandum firmato tra Bruxelles e Baku non esistono clausole o meccanismi di controllo per assicurarsi che i fondi europei non finanzino la guerra d’invasione dell’Armenia da parte dell’Azerbaigian.
«L’Unione Europea dovrebbe imparare dal passato e non aumentare la propria dipendenza dalle dittature», ha dichiarato Gregorová a Euractiv. La preoccupazione dell’europarlamentare è legittima: non solo perché anche il regime di Ilham Aziyev sta commettendo crimini di guerra e contro l’umanità in Armenia, ma anche perché l’estrazione di gas in Azerbaigian è fortemente dipendente dalla partnership con il gigante russo Lukoil.
L’Ue abbandona l’Armenia
Se l’Unione Europea prenderà le difese dell’Armenia, continua Gregorová, «chi ci assicura che l’Azerbaigian non bloccherà le forniture di gas? Non si può mai essere certi quando si tratta con un dittatore».
Il ragionamento non è campato per aria se si considera che Bruxelles si è dimostrata molto tiepida nel condannare il tentativo d’invasione dell’Azerbaigian, che a metà settembre ha causato in Armenia oltre 200 vittime e quasi 8.000 sfollati.
L’Unione Europea ama ergersi a difensore dei diritti umani e del diritto internazionale. Ma di fronte al gas azero sembra essere disposta a fare una grossa eccezione.