L’Eterna Crisi dell’Artsakh. Le Responsabilità del Presidente Armeno. (Stilum Curiae 05.05.23)
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ieri era il 144mo giorno di blocco dell’Artaskh/Nagorno Karabagh da parte dell’Azerbaijan; non più gli pseudo ambientalisti, ma da qualche giorno un vero e proprio posto di blocco azero. Che filtra gli ingressi nel cosiddetto corridoio di Lachin, l’unica strada che collega l’Armenia all’Artsakh. Rilanciamo qui sotto l’articolo pubblicato da Korazym.org, che ringraziamo per la cortesia. Impossibile a questo punto non rilevare il ruolo negativo che in questa crisi è rappresentato dal Primo ministro armeno, Kikol Pashinyan, che in dichiarazioni estremamente controverse sembra aver rafforzato le pretese di Baku sull’Artaskh, da una parte, e dall’altra aver messo in crisi i rapporti con Mosca, la storica protettrice dell’Armenia sin dai tempi del Genocidio. Pashinyan sembra aver dato orecchio alle sirene sorosian-americane, che però non hanno portato a nessun risultato concreto nella crisi; e ha peggiorato la situazione facendo votare la condanna della Russia all’ONU, un inedito storico per l’Armenia. Le prospettive per i 120mila armeni dell’Artsakh non sembrano decisamente rosee, grazie anche al fuoco amico di Yerevan. Buona lettura e diffusione.
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