Le foto dimenticate che raccontano com’era Gaza una volta (Vice.com 30.04.21)
Da oltre 1.700 anni, la Terra Santa è patria di una piccola comunità armena. Nel 400, cristiani e monaci armeni si sono stabiliti a Gerusalemme dopo aver compiuto un pellegrinaggio in città e hanno formato quello che oggi è noto come il quartiere armeno.
A Gerusalemme, poi, la comunità armeno-palestinese ha continuato a crescere in seguito alla diaspora innescata dal genocidio armeno, durante il quale si stima che l’Impero ottomano abbia ucciso un milione e mezzo di armeni, tra il 1915 e il 1923.
Negli anni Quaranta, il fotografo Kegham Djeghalian, che era fuggito dall’Armenia a Gerusalemme durante il genocidio, si è stabilito a Gaza, che all’epoca era una semplice città palestinese sulla costa mediterranea.
Ottant’anni e numerosi conflitti più tardi, Gaza e i suoi dintorni sono diventati uno dei posti più difficili in cui vivere sulla faccia della Terra. La maggior parte dei residenti non ha un lavoro e ha accesso limitato ad acqua, elettricità, cibo e cure mediche. Inoltre, ovviamente, non può andarsene.
Ma prima che il blocco riducesse Gaza in ginocchio, prima che Hamas salisse al potere, prima dei conflitti, c’erano le foto di Djeghalian. Molti anni dopo, il nipote Kegham Djeghalian Jr, che ha 36 anni e lavora come direttore artistico, artista visivo e stylist in Francia, ha trovato tre scatole contenenti alcuni rullini di negativi del nonno e vecchie fotografie, nella casa di suo padre in Egitto.
Così, 40 anni dopo la sua morte, il lavoro di Djeghalian è stato trasformato in una mostra all’Access Art Space del Cairo, la città in cui parte della sua famiglia è scappata durante la guerra dei sei giorni del 1967.