L’Azerbaijan tra petrolio e democrazia sospeso dal Consiglio d’Europa (Remocontro 31.01.24)
Tensioni tra l’Azerbaijan e i Paesi dell’Unione Europe. Il Consiglio d’Europa, del quale fanno parte tutte le nazioni Ue oltre a Paesi come Georgia, Armenia, Azerbaigian, Serbia e Montenegro, fu fondato nel 1949 e ha sede a Strasburgo.
Contraddizione europea, con Ursula von der Leyen in recente visita a Baku per un trattato sulle forniture energetiche azere, mentre il Consiglio d’Europa rischia di mettere tutto in discussione.
Promuovere democrazia dove spesso è più incerta
Scopo principale del Consiglio d’Europa è promuovere la democrazia, i diritti umani e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali. Per quanto non figuri tra gli organi istituzionali dell’Unione, la sua importanza è cresciuta negli ultimi decenni, come testimonia la presenza di numerose nazioni extra-Ue.
La questione armena e il Nagorno Karabakh
Per quale motivo l’Azerbaigian è stato sospeso dal Consiglio per un anno? Strasburgo ha preso tale iniziativa a causa dell’espulsione degli armeni dal Nagorno Karabakh, ex enclave armena in territorio azero sin dai tempi dell’Unione Sovietica, della quale le due Repubbliche oggi in conflitto facevano entrambe parte.
L’accusa a Baku
Il Consiglio, accusa l’Azerbaigian anche di mancanza di trasparenza nelle procedure elettorali. Il presidente azero, Ilham Aliyev, ha indetto elezioni anticipate, ma non ha accettato la presenza di osservatori internazionali per vigilare sulla correttezza delle procedure. Per questo motivo il Consiglio ha espresso dubbi circa la capacità dell’Azerbaigian di tenere elezioni libere ed eque e di garantire la separazione dei poteri.
Frammenti di Islam in Europa
Ha inoltre rimarcato la debolezza del potere legislativo rispetto a quello esecutivo, e l’indipendenza del potere giudiziario. Naturalmente Baku ha subito reagito alla sospensione, accusando il Consiglio di avere un atteggiamento pregiudizialmente ostile all’Azerbaigian, e di islamofobia. Da notare che i rappresentanti turchi, unitamente a quelli albanesi, non hanno votato a favore della sospensione.
Tensioni tra Parigi e Baku
Notevole peso nella decisione del Consiglio hanno avuto i rapporti sempre più tesi tra Azerbaigian e Francia. Parigi si è schierata nettamente con gli armeni, e Baku, come risposta, ha ordinato a due diplomatici francesi di lasciare il Paese. Immediata la risposta di Macron, che ha dichiarato “persone non gradite” due diplomatici azeri. Aliyev ha inoltre accusato Parigi di inviare armi all’Armenia.
La storica cultura armena di Francia
Come sempre accade, anche in questo caso la Francia – che ospita nel suo territorio una grande comunità armena – va per conto suo senza coordinarsi con gli altri Paesi europei. Lo stesso atteggiamento autonomo ha adottato in Africa, dove i rapporti di Parigi con alcune sue ex colonie hanno raggiunto il minimo storico, con l’espulsione di numerosi diplomatici francesi.
Nazionalismi e gas
La situazione è grave poiché l’Europa, dopo le sanzioni anti-russe, ha un grande bisogno del gas e del petrolio di cui l’Azerbaigian possiede ingenti riserve. Non a caso Ursula von der Leyen è andata a Baku per firmare, a nome della Ue, un trattato per garantire a Bruxelles le forniture energetiche azere. La decisione del Consiglio d’Europa rischia però di rimettere tutto in discussione.4