L’Azerbaigian sconfina e cattura sei soldati dell’esercito armeno (Tempi.it 29.05.21)
L’esercito dell’Azerbaigian ha catturato sei soldati armeni vicino al confine dopo essere sconfinato in territorio armeno. È l’ultimo di una serie di incidenti negli ultimi mesi che hanno visto le truppe azere oltrepassare pericolosamente il confine con l’Armenia dopo le importanti conquiste nel Nagorno-Karabakh ottenute durante la guerra di sei settimane iniziata a settembre. Il conflitto, risolto dal decisivo intervento della Turchia a fianco del regime azero, si è concluso a novembre con un doloroso accordo mediato dalla Russia.
L’Azerbaigian perseguita gli armeni
I sei soldati rapiti dall’Azerbaigian si trovavano in una zona al confine con la provincia di Kalbajar, che le forze armene dovevano abbandonare entro il 15 novembre, in base agli accordi. Il ministro della Difesa armeno ha accusato il regime azero, che a sua volta ha puntato il dito contro Erevan, sostenendo che avrebbe inviato i soldati nella zona per operazioni di sabotaggio.
A inizio maggio l’esercito azero è sconfinato per 3,5 chilometri in territorio armeno nella provincia di Gegharkunik, adiacente a quella di Kalbajar. Come riporta la Bbc, solo il pronto intervento diplomatico di Erevan «ha impedito all’Azerbaigian di occupare quella parte di Armenia. Nella stessa area in uno scambio a fuoco lungo il confine è morto un soldato armeno». Nonostante l’esercito azero si sia formato, centinaia di soldati restano ancora in territorio armeno.
Dopo il conflitto di settembre, nel quale sono morte 6.000 persone, l’Azerbaigian ha riconquistato vaste porzioni del Nagorno Karabakh. In base agli accordi, le forze armene hanno dovuto lasciare le province di Kalbajar e Lachin. Circa 2.000 soldati dell’esercito russo controllano che gli accordi vengano rispettati.
Il genocidio culturale degli armeni
Nonostante la fine della guerra, l’Azerbaigian non sembra intenzionato a fermarsi e non mancano segnali inquietanti. Oltre ai ripetuti sconfinamenti in territorio armeno, Erevan ha dimostrato che il regime azero si sta dedicando a distruggere il patrimonio culturale-religioso armeno nei territori riconquistati. Diverse chiese sono già state rase al suolo.
Non solo. Come previsto dagli accordi, l’Armenia ha rilasciato tutti i prigionieri azeri. Il regime islamico non ha fatto lo stesso. Tre settimane fa, il Parlamento europeo ha intimato a Baku di restituire tutti i prigionieri di guerra armeni, che secondo alcune organizzazioni per i diritti umani sarebbero torturati nelle carceri azere. Secondo l’Europarlamento, almeno 245 persone sarebbero prigionieri.
L’Azerbaigian è anche accusato di aver rapito e brutalmente ucciso nel Nagorno Karabakh decine di civili armeni dopo che la guerra si era già conclusa. Un avvocato che si batte per la difesa dei diritti umani, Siranush Sahakyan, ha presentato 75 casi di abusi a danno di armeni presso la Corte europea dei diritti umani.