L’Armenia è al centro dei cyber attacchi degli hacker di stato anti-Occidente (Difesaesicurezza.com 21.01.18)
EVN Report: In Armenia, solo nel 2017, sono stati hackerata diverse migliaia di profili Facebook e Instagram locali. Inoltre, il paese subisce aggressioni informatiche da 10-15 anni
L’Armenia è al centro dei cyber attacchi degli hacker di stato. Lo rileva EVN Report, settimanale indipendente di base a Yerevan. Le prime vittime sono i cittadini del paese, che subiscono aggressioni nel cyberspazio da parte di attori malevoli dell’Azerbaigian e della Turchia. Solo nel 2017 sono stati diverse migliaia i profili armeni compromessi su Facebook e Instagram. Negli ultimi 10-15 anni, inoltre, ci sono state ondate di attacchi contro le istituzioni, diminuite solo dopo la nascita del Servizio di Sicurezza Nazionale (NSS) che ha assunto anche la funzione di sovrintendere alla sicurezza informatica della nazione. Non solo. I leaks di Edward Snowden confermano che da parte della NSA USA c’è un interesse non comune per lo stato euroasiatico. In particolare sul fronte cyber. Peraltro, come la Cina, è segnalato in giallo per le attività dell’Agenzia, in una scala da verde a rossa.
Presente in Armenia un network di cyber spionaggio su vasta scala, chiamato “Ottobre Rosso”. Gli esperti di cybersecurity: Dietro probabilmente c’era la Cina
In Armenia era presente anche un network di cyber spionaggio su vasta scala, chiamato “Ottobre Rosso”, come ha scoperto nel 2013 il Global Research & Analysis Team di In 2013, Kaspersky Lab. Questo era in grado di infiltrarsi in sotto-strutture importanti a livello statale e non per rubare dati ritenuti di interesse. I bersagli si trovavano soprattutto in Europa Orientale e nell’area dell’ex Unione Sovietica. La campagna di spionaggio cibernetico era attiva almeno dal 2007 e Yerevan era nella lista dei 10 paesi più infettati dal virus. Non è chiaro chi gestisse la rete, ma gli esperti di sicurezza informatica ritengono che dietro all’operazione possa esserci stata la Cina. Anche gli hacker russi di APT 28 (Fancy Bear) hanno preso di mira le autorità armene. E in particolare i vertici militari, come ha ricordato FireEye in un suo rapporto del 2014 sulle cyber operazioni della Federazione.
Gli hacker russi di Fancy Bear (APT 28) bersagliano periodicamente i vertici militari e di governo armeni, nonché diplomatici e giornalisti filo occidentali
Nel 2017, l’Armenia è stata nuovamente vittima di Fancy Bear. Lo hanno scoperto i ricercatori di sicurezza informatica di the Citizen Lab. Questa volta i bersagli degli hacker russi non sono stati solo i militari; ma anche i diplomatici, giornalisti e i funzionari di governo. Si parla di 41 persone che avevano un orientamento filo-occidentale. Non è detto, comunque, che non ce ne siano stati anche altri. Tanto che il paese euroasiatico è di interesse in tutte le indagini sui cyber attacchi più importanti, effettuati soprattutto da attori a livello nazionale.