Incontro con l’autrice de “La masseria delle allodole” (Gazzettadireggio.it 15.10.18)

La nota scrittrice di origine armena Antonia Arslan è stata ospite del Rotary Club Reggio Emilia, nel corso di un incontro a cui hanno partecipato anche i club Reggio Emilia Terra di Matilde e Reggio Emilia Val di Secchia.

Prendendo spunto dal suo ultimo libro “Benedici questa croce di spighe”,un’antologia inedita di scrittori armeni, vittime del genocidio ad opera dei turchi, Antonia Arslan ha raccontato la tragica storia della sua famiglia, discendente da Yerwant Arslanian, nato nel 1865 in Armenia e unico superstite, giunto in Italia a soli 15 anni. Già insegnante di letteratura all’Università degli studi di Padova, la professoressa Arslan descrisse la tragedia armena soltanto nel 2004, dopo aver tradotto l’opera del grande poeta Daniel Varujan. Fu grazie a questo testo che ritrovò le proprie radici e si decise a testimoniare il drammatico genocidio nel libro “La masseria delle allodole” che divenne presto un bestseller internazionale, tradotto in ventitré lingue, e di cui i fratelli Taviani fecero una splendida trasposizione cinematografica.

Vai al sito


La tragedia del genocidio armeno raccontata da Antonia Arslan (Nexstopreggio.it 4.10.18)

La nota scrittrice di origine armena Antonia Arslan è stata ospite questa settimana del Rotary Club Reggio Emilia, nel corso di un incontro a cui hanno partecipato anche i club Reggio Emilia Terra di Matilde e Reggio Emilia Val di Secchia.

Prendendo spunto dal suo ultimo libro Benedici questa croce di spighe…, un’antologia inedita di scrittori armeni, vittime del genocidio ad opera dei Turchi, Antonia Arslan ha raccontato la tragica storia della sua famiglia, discendente da Yerwant Arslanian, nato nel 1865 in Armenia e unico superstite, giunto in Italia a soli 15 anni.

Già insegnante di letteratura all’Università degli studi di Padova, la professoressa Arslan descrisse la tragedia armena soltanto nel 2004, dopo aver tradotto l’opera del grande poeta Daniel Varujan. Fu grazie a questo testo che ritrovò le proprie radici e si decise a testimoniare il drammatico genocidio nel libro La masseria delle allodole che divenne presto un bestseller internazionale, tradotto in ventitré lingue, e di cui i fratelli Taviani fecero una splendida trasposizione cinematografica.

“Cancellare la memoria, il ricordo, le testimonianze, i monumenti significa cancellare l’esistenza di un intero popolo – ha spiegato Antonia Arslan – così come quella di un gruppo di intellettuali armeni che con le loro testimonianze di vita e di morte, tra poesia e tragedia, hanno portato a conoscenza del mondo intero questa immane tragedia”.

Se questo non accadrà, sarà grazie anche ad Antonia Arslan che con i suoi libri ha reso immortale la storia di oltre un milione e mezzo di persone i cui pochi superstiti sono dispersi nel mondo, uniti ancora oggi dall’antico canto armeno di comunione Der voghormia, Dio abbi pietà.

Al termine dell’incontro, il presidente del Rotary Club Reggio Emilia Lorenzo Ferretti Garsi, ha salutato la scrittrice ed amica facendole dono del Primo Tricolore.

Antonia Arslan – Breve profilo: Antonia Arslan, padovana di origine armena, è stata professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università degli studi di Padova.

Ha ritrovato le sue radici armene traducendo l’opera del grande poeta Daniel Varujan e scrivendo i bestseller La masseria delle allodole (2004, tradotto in ventitré lingue e reso in film dai fratelli Taviani) e La strada di Smirne (2009). Fra i suoi altri libri: Ishtar 2. Cronache dal mio risveglio (2010), sulla sua esperienza nel tunnel del coma; i racconti del Cortile dei girasoli parlanti (2011); Il libro di Mush (2012), storia di due donne che, durante il genocidio, salvano un prezioso manoscritto. Nel 2015 pubblica il terzo volume della serie armena, Il rumore delle perle di legno, in cui s’intrecciano la famiglia armena di suo padre e quella italiana di sua madre. Del 2016 è Lettera a una ragazza in Turchia, tre storie di donne armene fra tragedia e rinascita.

Vai al sito