La posizione scomoda della Russia nel conflitto tra Armenia e Azerbaigian. Zatulin: “meglio non seminare i denti del Drago se si vuole la pace” (Faro di Roma 03.03.24
Nella crisi del Caucaso la Russia “ha cercato di svolgere il suo ruolo di pacificatore, con successo o no lo dirà la storia. Non abbiamo potuto, con mio profondo rammarico, sostenere la ricerca della pace nel conflitto del Nagorno-Karabakh. In questa vicenda, da parte del governo armeno guidato da Pashinyan, è stato compiuto, come minimo, un banale tradimento degli interessi della popolazione armena del Nagorno-Karabakh e , secondo me, degli armeni in generale”. Lo afferma Konstantin Zatulin, parlamentare russo, nel suo intervento al simposio “Regno Unito – UE – Russia – Grande Medio Oriente: sfide e prospettive” che si è svolto a Bratislava (Slovacchia) per iniziativa
del Centro paneuropeo per l’analisi politica, economica e le previsioni (PANAP).
All’incontro hanno partecipato molti esperti dei paesi europei come Gran Bretagna, Germania, Russia, Spagna, Austria, Italia, Slovacchia. Le attività del PANAP mirano a sostenere la ricerca interdisciplinare fondamentale – economica, giuridica e politica, con un’enfasi sullo spazio geopolitico paneuropeo e sulla sua esistenza nel contesto globale. Una delle direzioni principali è condurre analisi di sistema e modellizzazione dei processi politici ed economici nel contesto internazionale.
“Non posso fare a meno di dire queste parole – ha confidato Zatulin nel suo intervento – soprattutto considerando il dolore e l’ansia che il nostro presidente e molti, molti dei suoi compatrioti in tutto il mondo stanno sperimentando in relazione a ciò che sta accadendo nel Caucaso, a causa del fatto che dopo il 2020 abbiamo assistito alla successiva fase di deportazione della popolazione armena, in questo caso dal territorio del Nagorno-Karabakh, a seguito, credo, di uno scontro intermedio e non definitivo tra Armenia e Azerbaigian. Ciò che mi sorprende a questo proposito è l’attuale governo dell’Armenia, che sta cercando un contatto con l’Occidente e, su questa base, recidendo i legami con la Russia, con una campagna all’interno della stessa Armenia, che vuole riformattare la coscienza del popolo armeno – i suoi elettori –. Una campagna anti-russa, promossa sostenendo che tutto ciò che è accaduto al Karabakh e all’Armenia nel 2020 e nel 2023, ovviamente, è colpa della Russia”.
“Non assolvo la Russia dalla responsabilità per alcuni errori e difficoltà. Ma la Russia è un paese che oggi è purtroppo coinvolto in un confronto globale. E sullo sfondo di questo confronto, la Russia, non interessata ad aprire alcun fronte, durante questo episodio cruciale, ma sostengo – spiega Zatulin – che il Primo Ministro armeno non solo ha tradito i suoi compatrioti, ma li ha venduti. E questa, tra l’altro, è già stata espressa una teoria della cospirazione, e questa cifra si chiama – 5 miliardi di dollari. È stato dichiarato e proposto quasi pubblicamente nel periodo precedente la ripresa delle ostilità. E per il signor Pashinyan, per il quale gli abitanti del Nagorno-Karabakh sono sempre stati oppositori politici, un elemento inaffidabile, e il clan Karabakh era il principale ostacolo al potere nel campo politico dell’Armenia, è diventato chiaro che avrebbe potuto semplicemente firmare qualsiasi accordo con l’Azerbaigian, ad esempio, sulla restituzione delle zone di confine intorno al Nagorno-Karabakh all’Azerbaigian, di cui si è sempre discusso”.
Il parlamentare russo ha poi osservato che ci sono “persone che si innamorano di questa propaganda e cercano i colpevoli nel posto sbagliato, invece che dove dovrebbero essere cercati, per quello che è successo al popolo armeno”. “Sono sicuro – ha poi scandito – che la leadership dell’Azerbaigian si sta comportando in modo molto miope e sta ‘seminando i denti del drago’ continuando l’assalto e le richieste di concessioni unilaterali. Il signor Aliyev ha appena affermato che l’Armenia deve accettare tutte le richieste dell’Azerbaigian, altrimenti non accadrà nulla di buono. Noi diciamo: ‘Se l’artiglio è bloccato, l’intero uccello è perduto’. Se hai tradito i tuoi compatrioti, non ci sono ulteriori ostacoli su questo percorso. E questo mi preoccupa profondamente. Ma se pensiamo alla pace, a qualche nuova fase nelle relazioni tra armeni e azeri, allora in questo caso, ovviamente, le infinite celebrazioni per la vittoria sugli armeni, che si svolgono oggi a Baku e in Turchia, non fanno bene al futuro che arriverà. È come nell’antico mito greco: ‘seminare i denti del drago’ farà sorgere nuovi conflitti”.
Irina Sokolova