“La pace va costruita ogni giorno Andiamo avanti con la diplomazia” (Ilrestodelcarlino.it 21.03.22)
l sessantanovenne Baykar Sivazliyan è presidente dell’Unione degli Armeni in Italia e ha vissuto parte della sua vita lottando contro la guerra. Nel 2012 è stato nominato accademico corrispondente della Accademia dei Filopatridi di Savignano. In Italia ci sono 3mila armeni, a Cesena tre famiglie e in provincia gli armeni sono una cinquantina. Sivazliyan è molto legato alla Romagna perché con questa terra ha delle relazioni familiari in quanto la sua compagna è di Capannoguzzo di Cesenatico.
Sivazliyan come vive questa situazione della guerra fra Russia e Ucraina?
“Con un grande disagio perché io vengo da un’appartenenza etnica che per secoli ha vissuto con la guerra e ha subito un genocidio, il primo del XX secolo”. Cosa si dovrebbe fare per riportare la pace?
“Prima di tutto la serenità degli animi e uno sguardo più attento nei confronti dei nostri figli. La pace bisogna costruirla giorno dopo giorno senza dimenticare che la diplomazia è la scienza del possibile”.
Chi potrebbe convincere Putin a smettere di bombardare l’Ucraina?
“Putin ha una vena religiosa ortodossa molto forte. Io penso che il patriarcato di Mosca con l’aiuto della Santa Sede di Roma potrebbe essere una chiave di svolta di questa immensa tragedia”.
Si arriverà alla pace?
“Penso di sì. Ho la sensazione che saremmo già potuti arrivarci. Temo che le chiacchiere di noi occidentali abbiano lasciato due contendenti ad ammazzarsi per settimane. Quando c’è la guerra non vedono coloro per i quali alzano la voce, ma quelli che con umiltà, come ha fatto il Papa, si recano ai piedi del guerrafondaio. Solo così si possono ottenere risultati rapidi”.