La lavanderia dell’Azerbaigian. Una storia di petrolio, guerra, soldi sporchi e politica (Greenreport 07.02.22)
Il 31 gennaio, Transparency International UK ha accolto con favore la sentenza per la confisca di 5,6 milioni di sterline di fondi sospetti provenienti da conti bancari del Regno Unito che sono passati attraverso l’”Azerbaijan Laundromat”, una colossale operazione di riciclaggio di denaro e fondi neri utilizzati per spostare 2,2 miliardi di sterline fuori dall’Azerbaigian. I fondi neri confiscati grazie a un’indagine della National Crime Agency (NCA) appartenevano alla famiglia di Jevanshir Feyziyev, presidente del Working Group for Great Britain del Milli Majlis, il Parlamento dell’Azerbaigian. In realtà gli investigatori puntavano a recuperare 15,3 milioni di sterline, ma sono riusciti a convincere il giudice John Zani della Westminster Magistrates Court che molto più di un terzo della cifra proveniva da attività criminali. I soldi sporchi hanno raggiunto le banche britanniche grazie a società di copertura anonime del Regno Unito che hanno operato tramite conti bancari in Lettonia ed Estonia.
Secondo Steve Goodrich, capo ricerca e investigazione a Transparency International UK, «Questa sentenza è indicativa dell’attuale performance delle forze dell’ordine nell’affrontare la ricchezza sospetta nel Regno Unito: segni promettenti di progresso, ma ancora molta strada da fare. Anche se una vittoria parziale è meglio di una sconfitta, sono sicuro che l’NCA cercherà di ottenere risultati sempre migliori nei casi futuri. Se il governo mettesse i suoi soldi al posto giusto e investisse di più nella lotta alla criminalità finanziaria, potremmo vedere il Regno Unito mettersi al passo con gli Stati Uniti quando si tratta di combattere la corruzione e la cleptocrazia. Al centro di questo caso c’era l’abuso delle società di comodo del Regno Unito che sono state utilizzate per riciclare fondi sospetti dall’Azerbaigian. Il governo ha promesso da anni di riformare la Companies House in modo che questo genere di cose non si ripetesse e quest’anno si è finalmente impegnato a mandare avanti la legislazione. Se i ministri dovessero fare resistenza e non annunciassero l’Economic Crime Bill nel prossimo discorso della regina, sembrerebbe che stiano allentando la presa sulla grave criminalità finanziaria».
E qualche sospetto che il Partito Conservatore possa puntare i piedi c’è. Infatti, tirando un filo della matassa dell’”Azerbaijan Laundromat”, l’ONG openDemocracy è subito arrivata al parlamentare conservatore di Harrow East, Bob Blackman, a capo dell’Azerbaijan All-Party Parliamentary Group (APPG) e che ha ammesso tranquillamente: «Ho espresso regolarmente posizioni a nome dei nostri buoni amici in Azerbaigian». Blackman non è un deputato qualsiasi: è il segretario esecutivo dell’influente 1922 Committee conservatore e dal 2011, insieme al suo staff, ha effettuato 7 viaggi gratuiti, per un valore di 23.000 sterline, nella repubblica petrolifera dell’Azerbaigian. I tre viaggi più recenti sono stati pagati dal parlamento azero o dall’Ambasciata dell’Azarbaigian a Londra. Goodrich denuncia: «Consentire a parlamentari e Lord di fare viaggi interamente pagati da governi stranieri è una ricetta per il disastro e dovrebbe essere bloccato. La vicinanza con cui i regimi corrotti e repressivi possono lavorare a fianco dei parlamentari britannici al fine di rifarsi una reputazione è profondamente inquietante».
Blackman, che è in Parlamento dal 2010, ha persino ospitato Feyziyev alla Camera dei Comuni quando c’erano già sospetti che il parlamentare azero fosse coinvolto in affari con fondi sospetti. Blackman non ha voluto rispondere alle ripetute richieste di commento da parte di openDemocracy, invece Feyziyev ha dichiarato: «Tutti i fondi detenuti nei conti bancari del Regno Unito provengono da una fonte completamente legittima. In qualità di azionista di una delle più grandi aziende farmaceutiche dell’Azerbaigian, ho guadagnato questi fondi come dividendi. Il meccanismo di trasferimento di denaro utilizzato per ritirare questi fondi legittimi dal Paese – con cui né io né la mia famiglia avevamo nulla a che fare e su cui non avevamo alcun controllo – è stato oggetto delle indagini dell’ANC e, in definitiva, dell’ordine di confisca del tribunale».
Ma, anche se a Feyziyev e alla sua famiglia non sono stati contestati illeciti personali, la recente sentenza ha rilevato che «Ci sono stati legami malsani e corrotti tra l’élite al potere dell’Azerbaigian e chi guida la Avromed LLC», una company fondata da Feyziyev.
Il regime azero è accusato di corruzione ed autoritarismo ma – grazie al gas e al petrolio – ha buoni rapporti con l’Unione europea, gli Usa e gli altri paesi occidentali che hanno appoggiato o tollerato la sua rivendicazione sul Nagorno-Karabakh, un territorio che al tempo dell’Urss era stato assegnato a Baku ma popolato in maggioranza di Armeni che nel 1991 avevano proclamato la Repubblica indipendente dell’Artsakhun che, di fatto, era annessa all’Armenia. Tra il settembre e il novembre 2020, con una sanguinosa guerra durata 44 giorni, le forze militari azere appoggiate dalla Turchia hanno riconquistato gran parte del Nagorno-Karabakh, provocando una lunga crisi politica in Armenia che il 23 gennaio ha portato alle dimissioni del presidente Armen Sargsyan in polemica con il premier filorusso Nikol Pashinyan per come ha gestito il conflitto. Il conflitto ha provocato la morte di migliaia di persone e entrambe le parti avrebbero commesso crimini di guerra
Nel 2020 Blackman aveva esortato l’allora ministro degli Esteri, Dominic Raab, a schierarsi con l’Azerbaigian nella sanguinosa disputa territoriale per il Nagorno-Karabakh. Blackman ha ricevuto di informazioni da importanti esponenti del regime azero, compreso Feyziyev. OpenDemocracy rivela che «Oltre a scrivere a Raab, dal luglio 2020 Blackman ha presentato 4 mozioni pro-regime alla Camera dei Comuni e ha scritto al successore di Raab, Liz Truss, esortandola a rafforzare i legami con l’Azerbaigian. A parte in un caso, il parlamentare non ha menzionato di aver accettato l’ospitalità dello Stato azero nell’anno precedente».
Un ministro degli Esteri Raab aveva criticato la mozione di Blackman perché voleva «attribuire la colpa nel conflitto all’Armenia». E Goodrich commenta: «Il fatto che ci sia una relazione così stretta tra un APPG e con qualcuno al centro di un caso di recupero di beni nel Regno Unito la dice lunga. E’ piuttosto scioccante se i parlamentari vengono essenzialmente informati da ambasciate straniere e poi forniscono contributi alla Camera sulla base di ciò che è stato loro consigliato di dire».
Nel luglio 2020, Blackman ha detto candidamente al podcast Eye To Eye: «Una delle cose che accadono, temo, in questi tipi di conflitti è che […] chiunque ottiene la migliore propaganda tende a prendersi l’attenzione degli ascoltatori e degli spettatori. E a questo proposito ho ricevuto le informazioni attraverso l’ambasciata dell’Azerbaigian nel Regno Unito, quindi sono stati molto, molto utili, molto, molto proattivi dall’inizio delle ostilità». E ha aggiunto che, quando le ostilità sono iniziate il 12 luglio, «Ricevevo informazioni immediatamente, ed è per questo che ho presentato la mozione all’inizio della giornata e perché abbiamo fatto più pressione mediatica possibile».
OpenDemocracy rivela che «Il rapporto di lavoro di Blackman con Javanshir Feyziyev risale almeno al 2016, quando il parlamentare accolse il politico azero alla Camera dei Comuni, insieme all’allora ambasciatore azero, per un incontro dell’APPG per discutere del Nagorno-Karabakh».
Nel 2017, l’Organized Crime and Corruption Reporting Project pubblicò due articoli che accusavano Feyziyev di essere implicato nel riciclaggio di denaro illegale e nella corruzione di politici europei. Feyziyev ha respinto le accuse e nel 2018 ha presentato una denuncia per diffamazione all’High Court di Londra, un caso che alla fine si è risolto con un accordo tra le parti. Ma in una testimonianza firmata depositata nel 2019 Feyziyev ammetteva di aver «costruito notevoli legami» con dei parlamentari britannici e la scorsa settimana ha dichiarato a openDemocracy che le relazioni tra il parlamento azero e quello britannico sono «amichevoli e reciprocamente vantaggiose» e che i gruppi interparlamentari hanno svolto un «ruolo importante nel difendere l’Azerbaigian all’estero e per apprendere le migliori pratiche parlamentari dalle democrazie più mature. Ho incontrato regolarmente parlamentari britannici per discutere di questioni di reciproco interesse. Tutte le mie interazioni e i miei impegni con i politici del Regno Unito sono stati e saranno condotti in conformità con tutte le norme di trasparenza pertinenti».
Ma Feyziyev non ha risposto alle domande di openDemocracy sulla sua relazione con Blackman che ha ospitato il parlamentare azero in una seconda riunione dell’APPG nel febbraio 2019, quando l’ANC aveva già ottenuto ordini di congelamento dei conti bancari detenuti dal figlio e dal nipote di Feyziyev dopo un’indagine approfondita.
OpenDemocracy evidenzia che «Feyziyev ha quindi preso parte a molteplici briefing con Blackman e l’APPG dell’Azerbaigian, durante un periodo di intensificazione delle ostilità tra l’Azerbaigian e l’Armenia che è culminato in una guerra di 6 settimane nell’autunno 2020. Il 13 luglio 2020, Blackman ha presieduto una riunione virtuale dell’APPG dell’Azerbaigian. L’APPG ha ascoltato un briefing sugli scontri al confine di Feyziyev, insieme all’allora ambasciatore dell’Azerbaigian nel Regno Unito, Tahir Taghizadeh, che si è unito al meeting».
Lo stesso giorno Blackman presentò una mozione parlamentare nella quale accusava l’Armenia di «atti di aggressione» e invitava il governo conservatore del Regno Unito a «Condannare le recenti azioni [dell’Armenia]» e a «Esortare il ritiro delle forze militari armene dai territori occupati dell’Azerbaigian, come affermato in Risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu adottate nel 1993». Una mozione presentata 5 mesi dopo che l’Azerbaigian lo aveva pagato per visitare il Paese come osservatore delle elezioni parlamentari del febbraio 2020, stravinte ancora una volta dal Yeni Azərbaycan Partiyası del presidente Ilham Aliyev, succeduto nel 2003 al padre Heydar Aliyev, l’ex capo del KGB azero che dal 1993 aveva governato col pugno di ferro l’Azerbaigian indipendente dopo averlo fatto come segretario del Partito Comunista al tempo dell’Urss. Alla chiusura delle urne Blackman disse che nelle elezioni azere del 2020 «Non c’è stato niente di spiacevole che ho potuto vedere durante il processo di voto». Ma il Foreign and Commonwealth Office del Regno Unito lo smentì con una nota ufficiale: «Le elezioni parlamentari dell’Azerbaigian non hanno soddisfatto gli standard democratici internazionali» e l’OCSE confermò che «La legislazione restrittiva e l’ambiente politico hanno impedito una vera concorrenza. Nel giugno 2020, la European Platform for Democratic Elections finanziata dall’Unione europea scrisse al presidente della Camera dei Comuni britannica accusando Blackman di puntare a «Disinformare l’opinione pubblica dell’Azerbaigian sulla reale percezione internazionale del processo elettorale con valutazioni pubbliche straordinariamente positive delle elezioni».
Non contento, il primo ottobre 2020 Blackman presentò una seconda mozione parlamentare che chiedeva al governo del Regno Unito di «condannare l’Armenia per aver palesemente violato il regime di cessate il fuoco» e lo stesso o giorno pose una domanda sul Nagorno-Karabakh al question time alla Camera dei Comuni. La settimana dopo, Blackman scrisse a Raab, chiedendogli di incontrare l’APPG per discutere del conflitto del Nagorno-Karabakh. La lettera ripeteva, parola per parola, diversi paragrafi di una dichiarazione rilasciata settimane prima dal consigliere per la politica estera di Aliyev, Hikmat Hajiyev, che affermava: «La responsabilità della situazione attuale e degli sviluppi futuri ricade direttamente sulla leadership politico-militare dell’Armenia». Non sembra che Blackman abbia informato l’allora ministro degli esteri della fonte delle sue affermazioni.
Prima, durante e dopo la guerra azero-armena Blackman ha continuato a mantenere stretti contatti con l’ambasciata dell’Azerbaigian a Londra, che ha tenuto conferenze stampa regolari e briefing per parlamentari e giornalisti. L’allora ambasciatore dell’Azerbaigian Tahir Taghizadeh, disse all’agenzia di stampa russa Interfax che aveva mantenuto un «regime permanente di consultazioni telefoniche e video» con i parlamentari britannici durante tutte le 6 settimane di guerra. E Feyziyev sembra aver svolto un ruolo chiave negli sforzi di sensibilizzazione dell’ambasciata, incluso un briefing online tenuto con Blackman sull’accordo di pace mediato dalla Russia che ha posto fine al conflitto all’inizio di novembre. Open Democracy rivela che «Nessun altro sembra essere stato presente al briefinfg online del 10 novembre oltre a Blackman, Feyziyev, Taghizadeh e un funzionario dell’ambasciata azera».
Il giorno dopo, Blackman presentò subito una terza mozione sull’accordo di pace nella quale esprimeva il desiderio di «mostrare solidarietà al popolo azero che è stato resiliente dimostrando pubblicamente in così grande numero il sostegno del loro diritto a vivere in pace nelle loro terre storiche». Il giorno successivo l’APPG dell’Azerbaigian avrebbe dovuto incontrarsi con il Foreign and Commonwealth Office, ma non è chiaro se questo incontro sia davvero avvenuto o sia stato più probabilmente annullato.
Il 25 febbraio 2021, Blackman ha presieduto l’assemblea generale annuale dell’APPG dell’Azerbaigian alla quale hanno partecipato online l’allora ambasciatore azerbaigiano Taghizade, Feyziyev e il vicecapo del dipartimento delle relazioni internazionali del Milli Majlis. Babek Agayev. Secondo un comunicato stampa ufficiale dell’Azerbaigian, in quell’occasione , Feyziyev ha invitato tutti i parlamentari dell’APPG a visitare il Azerbaigian, promettendo «Informazioni di prima mano sullo stato delle cose nei territori liberati», cioè le aree del Nagorno-Karabakh riconquistate dall’esercito azero. E nel novembre scorso Blackman ha guidato una delegazione di parlamentari britannici in un viaggio nella capitale dell’Azerbaigian, Baku, dove hanno incontrato il presidente Aliyev e altri alti esponenti del regime. La delegazione, che comprendeva il parlamentare conservatore scozzese David Duguid e Lord Kilclooney, un politico della destra unionista nord-irlandese, ha anche potuto visitare la città di Shusha, nel Nagorno-Karabakh, che è stata teatro di feroci combattimenti durante la guerra. Tutte le spese della “gita” di Blackman, del suo staff e i viaggi di Duguid e Kilclooney sono state pagati dal governo azero.
OpenDemocracy è anche entrata in possesso di una lettera inviata nel dicembre 2021 da Blackman alla attuale ministro degli esteri Truss sulla sua visita in Azerbaigian e nel Nagorno-Karabakh nel novembre 2021 e nella quale il parlamentare conservatore esorta la sua collega di Partito Truss ad aggiornare l’APPG dell’Azerbaigian «Su quali passi sta compiendo il governo per rafforzare i legami commerciali, economici e politici con l’Azerbaigian». Per Blackman, «L’intensificazione degli scambi ministeriali, parlamentari e di affari tra il Regno Unito e l’Azerbaigian […] servirà all’obiettivo di avvicinare ancora di più i nostri due Paesi» e ha chiesto di «Accelerare i colloqui su un futuro accordo commerciale Regno Unito-Azerbaigian». Naturalmente il parlamentare nella lettera non ha menzionato il fatto che il suo viaggio nelle zone di guerra era stato pagato e organizzato dal parlamento azero.
Qualche giorno prima, Blackman aveva presentato un’altra mozione parlamentare sulle relazioni tra Azerbaigian e Armenia che esprimeva «sostegno alle compagnie britanniche coinvolte nella ricostruzione delle terre liberate nella regione del Nagorno-Karabakh».
Verrebbe da dire che il rapporto incestuoso tra i politici conservatori e il business britannici e il petro-regime azero non poteva essere spiegato meglio.