La galleria Santa Croce apre le porte per ospitare il ‘Viaggio in Armenia’ di Silvio Castiglioni (Il Resto del Carlno 19.03.25)

Nell’inedita cornice della Galleria Santa Croce di Cattolica Silvio Castiglioni, apprezzato attore e ricercatore teatrale, è tornato a stupire il…

Nell’inedita cornice della Galleria Santa Croce di Cattolica Silvio Castiglioni, apprezzato attore e ricercatore teatrale, è tornato a stupire il pubblico col nuovo spettacolo Viaggio in Armenia. Liberamente tratto dal libro di Osip Mandel’stam (1891-1938), che Pasolini definì “il più grande poeta russo della sua generazione”, il monologo dopo il debutto di ieri sera, sarà replicato oggi e domani alla 21.

Da cosa nasce questo lavoro?

“Sono un lettore di libri, da questi traggo ispirazione, divenendo autore della parte teatrale da mettere in scena. In questo caso sono rimasto affascinato dal mondo di Osip Mandel’stam, che veniva sottratto alla conoscenza dei suoi contemporanei, e dalla moglie che imparava a memoria le sue poesie, convinta che i suoi libri rischiassero d’essere bruciati, ma non la sua mente. Imparò così anche la famosa poesia su Stalin, scritta un po’ irritato per com’era stato accolto questo libro sull’Armenia, dov’era stato mandando sperando che scrivesse di quanto fossero magnifiche le sorti del socialismo armeno. Mandel’stam non ce l’aveva col progetto sovietico, voleva però fare il suo lavoro e non essere arruolato tra i propagandisti del regime. Lui era solo un poeta”.

Al centro cosa pone lo spettacolo?

“Si fa cenno a questo rapporto, all’incomprensione tra Mandel’stam e il suo tempo, che non gli ha impedito di avere uno sguardo potente, profondo e disincantato sulla bellezza e sul mondo, nonostante i presagi funesti”.

Un testo ancora attuale?

“Questa poesia è il ritratto di tutti i ducetti contemporanei”.

ni. co.

Vai al sito