La Corte Internazionale di Giustizia ordina ad Azerbaigian e Armenia: no all’odio razziale (Euronews 08.12.21)
La Corte Internazionale di Giustizia dell’ONU, con sede a L’Aja, prova ad abbassare le tensioni tra Azerbaigian e Armenia.
Con 14 voti favorevoli e uno solo contrario, i giudici hanno seguito le indicazioni della “Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione“, ordinando ai governi di Baku e Erevan di prevenire casi di incitamento all’odio razziale tra azeri e armeni.
La dichiarazione della presidente della Corte Internazionale, Joan Donoghue (statunitense, 64 anni):
“La Repubblica dell’Azerbaigian deve proteggere dalla violenza e dai danni fisici tutte le persone catturate in relazione al conflitto del 2020 che rimangono in detenzione e garantire la loro sicurezza e l’uguaglianza di fronte alla legge, prendere tutte le misure necessarie per prevenire l’incitamento e la promozione dell’odio razziale e della discriminazione, anche da parte dei suoi funzionari e istituzioni pubbliche rivolte a persone di origine nazionale o etnica armena”
Il Tribunale Internazionale ha, altresì, ordinato all’Azerbaigian di punire il vandalismo del patrimonio culturale e artistico armeno, tra cui chiese e altri luoghi di culto.
Continua la presidente della Corte:
“Da parte sua, la Repubblica d’Armenia, in conformità con i suoi obblighi ai sensi della Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, adotterà tutte le misure necessarie per prevenire l’incitamento e la promozione dell’odio razziale, anche da parte di organizzazioni e persone private nel suo territorio rivolte a persone di origine nazionale o etnica azera”.
Le tensioni tra Armenia e Azerbaigian per il Nagorno-Karabakh sono sfociate in un conflitto armato nel 2020 che ha causato più di 6.600 vittime.
La regione si trova all’interno dell’Azerbaigian, ma era sotto il controllo delle forze di etnia armena sostenute dall’Armenia dalla fine della guerra separatista del 1992-1994.