La città armena e i presidenti sotto scacco (La nazione 02.08.20)
PinoDi Blasio
Il tempo stringe, la paura di ritrovarsi in serie D per beghe, cavilli e giochetti pericolosi e ambigui, cresce con il passare delle ore. La priorità è l’iscrizione della Robur, poi si passerà alle altre questioni: a capire bene cosa vogliono fare gli armeni, chi sono i loro veri advisor e rappresentanti, su cosa puntano davvero a Siena, oltre alla banalità della bellezza di Piazza del Campo. Personalmente non ho mai gradito le cortine fumogene della riservatezza, dei fondi che arrivano dal Liechtestein o da Cipro, la presunta tutela della privacy sui nomi, incarichi e precedenti penali e finanziari di chi vuole investire in Italia e a Siena. L’allergia vale anche per Sargis Gevorgyan, o chi per lui, fino a quando non mostrerà il suo volto e spiegherà le sue intenzioni.
Oltre al nuovo vento dell’Est, hanno tenuto banco in questi giorni, i guai di due presidenti. L’ex vertice di Banca Mps, Alessandro Profumo, ha superato indenne lo scoglio dell’azione di responsabilità, il cda del Monte ha scelto la strada della prescrizione. Il processo di Milano dirà se è stata la scelta giusta, qui non resta che ribadire ai nuovi vertici del Monte, che la Banca e Giuseppe Bivona hanno interessi divergenti. Bivona vuole incassare milioni per i danni dalle presunte malefatte degli ex vertici, la Banca deve continuare a fare la banca, nonostante un patrimonio sempre più risicato e bilanci ancora più rossi.
L’altro presidente sotto scacco è Francesco Macrì di Estra. Al quale auguriamo di superare le inchieste giudiziarie, di dimostrare in tutte le sedi la sua trasparenza e legittimità di carica. Ma la difesa non è un alibi per nascondere o sottovalutare la sfiducia del 75% dei soci di Estra. Difficile restare alla guida di una società se tre quarti dei soci ti chiedono di lasciare il volante.
Robur Siena, quattro giorni all’iscrizione ma la cordata armena frena: cessione slittata
Il conto alla rovescia, iniziato settimana scorsa per l’iscrizione al campionato della Robur Siena, sta volgendo al termine: -4 giorni o il Siena non prenderà parte al campionato di serie C nella stagione 2020/2021. Intanto vanno avanti le trattative, dalle ultime indiscrezioni sembrava che la presidente Durio fosse a Roma per concludere la trattativa con l’armeno Sargis Gevorkyan, ma qualcosa è andato storto: la firma non è ancora arrivata, la cessione slitta a lunedì, forse, ma il tempo sta per finire.
Facciamo un riassunto della situazione che si è creata, già ad inizio anno, in casa Robur. Già a gennaio, la proprietà formata dalla coppia madre e figlio, ovvero, Anna Durio e Federico Trani ha iniziato a vacillare, la stangata definitiva è arrivata con il lockdown e l’emergenza sanitaria. Dalle mura bianco nere però non trapelava nulla, solo silenzio, infine gli stipendi non pagati e, successivamente, pagati in ritardo costando 2 punti di penalizzazione per il prossimo campionato. Successivamente la confessione della Durio: Il Siena è in vendita.
Già da maggio sono iniziate le trattative, molti i nomi che sono ruotati intorno alla Robur Siena, da Lombardi Stronati a Perinetti, infine, i nomi più gettonati: Diego Foresti e Sargis Gevorkyan, imprenditore proveniente dall’Armenia. In queste trattative si sono composti due schieramenti, da un lato la presidente Durio, volenterosa di cedere la società alla cordata romana guidata da Foresti, molto probabilmente perchè l’ormai ex direttore generale della viterbese avrebbe mantenuto Durio-Trani come soci di minoranza, con la garanzia di ripianare i debiti. Dall’altro lato il Comune di Siena che fin da subito non ha mai nascosto la sua simpatia verso il gruppo armeno.
Nonostante tutto, fin dall’inizio Foresti primeggiava nella volontà della società bianco-nera, arrivando quasi a concludere la trattativa, fino a quando qualcosa si è rotto, forse un’offerta finale troppo alta, insomma, sta di fatto che Foresti ha tirato i remi in barca ed ha portato la sua società (Fram Group n.d.r.) tra le fila del Catanzaro. Da lì in poi, seguirà un pressing fortissimo da parte del Comune di Siena che si dice preoccupato per un probabile fallimento. Intanto, però, la cordata armena si rifà avanti, questa volta con la volontà di acquisire, una volta per tutte, la società Robur Siena. Negli ultimi giorni si sta trattando, dalle ultime indiscrezioni sembra che la presidente Durio sia andata a Roma per concludere la trattativa, per affidare il 100% delle quote nelle mani di Sargis Gevorkyan. Forse nei prossimi giorni ci sarà l’ufficializzazione della vendita. Intanto il tempo scorre, sono ore decisive e convulse, il Siena non può e non deve fallire. L’iscrizione al campionato, però, è vicina.
Niccolò Bacarelli