La Camera ha approvato la mozione per il riconoscimento del genocidio armeno (Rassegna stampa Bis 10, 11 e 12 .04.19)
L’Italia riconosce il genocidio armeno (Aleteia 12.04.19)
L’altro ieri a Montecitorio è stata votata la mozione che impegna il governo a riconoscere il genocidio armeno (1915): nessun gruppo parlamentare e nessun deputato ha votato contro, malgrado le note pressioni di Ankara perché la mozione non passasse. È risultata dunque vistosa, in tal senso, l’astensione dei 43 parlamentari forzisti presenti.
Abbiamo chiesto un commento alla collega Franca Giansoldati, vaticanista de Il Messaggero che quattro anni fa dedicò una monografia a “la marcia senza ritorno“ degli armeni deportati cento anni prima.
L’altro ieri eri alla Camera al momento del voto sulla mozione di riconoscimento del genocidio armeno. Che momento è stato?
Ci spieghi che senso ha, per un governo di un Paese che nel XXI secolo ha tanti enormi problemi, “riconoscere” un genocidio commesso nel secolo precedente da un altro governo di un altro Paese?
Ci sono due ragioni. La prima ha a che fare con la giustizia internazionale, Il rendere giustizia alla memoria di un popolo che finora non ha avuto alcun tipo di risarcimento, ne morale ne economico. La seconda ha a che vedere con un aspetto umano e riguarda la chiusura di un lutto ancora aperto per gli armeni. Un lutto ancora non riconosciuto per un milione e mezzo di morti.
Larghissima la maggioranza che ha fatto passare la mozione, ma colpiscono anche le 43 astensioni di Forza Italia. Come te le spieghi?
Qualche anno fa hai scritto un libro sul genocidio degli armeni: come mai ti sei appassionata a un tema così poco usuale? E cosa ti ha dato (in termini di esperienza, contatti umani, ricchezza culturale ecc…) questo libro?
ARMENIA: GARIGLIO, RICONOSCIUTA VERITÀ STORICA (AGV 10.04.19)
Oggi, a oltre 100 anni dai fatti del 1915 che produssero lo sterminio di oltre 1,5 milioni di armeni, la Camera dei Deputati ha approvato a larghissima maggioranza una mozione che impegna il Governo a riconoscere ufficialmente il genocidio armeno”. Lo dichiara Davide Gariglio, deputato del Partito democratico, a proposito delle mozione sul genocidio armeno approvata dalla Camera.
“Ho ancora negli occhi – continua – le immagini del genocidio che ho avuto modo di vedere solo pochi giorni fa all’interno del Tsitsernakaberd, il memoriale eretto a Erevan. Nei giorni passati in Armenia ho compreso quanto è importante, per quella piccola nazione, che il mondo tutto riconosca le immani sofferenze patite nell’ultimo secolo. Oggi, finalmente il Parlamento italiano ha riconosciuto questa verità storica, nonostante le mille pressioni giunte fino all’ultimo affinché questo non avvenisse”.
“Oggi sono orgoglioso di essere membro di questo Parlamento. Come ci ha insegnato Aldo Moro ‘Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta: la verità è sempre illuminante’”, conclude.
ARMENIA: ZANNI (LEGA), TURCHIA RICONOSCA GENOCIDIO (AGV 10.04.19)
“Riconoscere errori del passato è segno di maturità per un Paese. Nazioni importanti come l’Italia e la Germania lo hanno fatto dopo gli orrori commessi durante la Seconda Guerra Mondiale. Se vuole continuare ad essere un partner dell’Ue, è ora che la Turchia faccia lo stesso sull’Armenia”. Così l’eurodeputato Marco Zanni, responsabile Esteri della Lega.
Le reazioni dei deputati
Per Andrea Delmastro (Fdi) il voto della Camera è “una vittoria di un Parlamento che ha resistito alle pressioni turche che ha convocato il nostro ambasciatore ad Ankara e ha inviato l’ambasciatore turco in Parlamento per condizionare il voto”. Dal canto suo Enrico Carelli (M5s), ci tiene a sottolineare che la posizione espressa da Montecitorio “non mette in discussione l’amicizia, i buoni rapporti con uno Stato amico, ben diverso dall’Impero Ottomano”. E sempre riferendosi ad Ankara ne ha evidenziato il “ruolo strategico di porta tra Oriente e Occidente”.
L’attacco turco a Salvini
Ma in Turchia non bastano le rassicurazioni a rendere più sereno il clima. Il partito di Erdogan “condanna fermamente la mozione proposta nel Parlamento italiano sugli avvenimenti del 1915”, ha detto il portavoce Omer Celik. In questo contesto va registrato l’impegno di Salvini, manifestato lunedì scorso, contro l’ingresso della Turchia in Europa. Proprio il ministro dell’Interno italiano è ora l’obiettivo di un comunicato del Ministero degli Esteri turco che lo accusa di essere “da sempre impegnato nel sabotare i rapporti tra la Turchia e l’Italia”, come riferisce AgenziaNova. Secondo la Turchia, la mozione rappresenta “un nuovo esempio dell’uso delle rivendicazioni armene come strumento di interesse politico interno” e “non sorprende che sia stata preparata dal partito della Lega, il cui leader Matteo Salvini si è sempre impegnato nel sabotare i rapporti tra la Turchia e l’Italia”. “Ciò che sorprende e rattrista – incalza il comunicato – è che la suddetta Camera sia diventata una pedina della Lega all’interno del piano organizzato per rafforzare la sua posizione alle elezioni per il Parlamento Europeo. In realtà, portare all’ordine del giorno le già note rivendicazioni armene in ogni circostanza, o prima delle elezioni o nel quadro dell’opposizione alla Turchia, rivela chiaramente che queste rivendicazioni sono di natura politica e non si attengono ai fatti storici. Questi sforzi non solo non giovano a nessuna delle parti ma bloccano anche ogni eventuale futura iniziativa intrapresa in buona fede”. Per Ankara è ora “inevitabile” che la mozione “si rifletterà in vari modi sulle relazioni con l’Italia”, definito “partner strategico con cui abbiamo legami storici ed una cooperazione commerciale molto intensa”. La Turchia non ha mai riconosciuto i massacri del 1915 contro gli armeni un genocidio, considerandoli avvenuti all’interno di un conflitto e non su base etnica o religiosa.
Roma, 11 apr. (AdnKronos) – “Il genocidio armeno perpetrato dal 1915 dall’Impero Ottomano ha causato circa 1,5 milioni di morti e rappresenta, dopo l’Olocausto, la pagina più ripugnante e orrendo della storia del ventesimo secolo. Quasi tutti gli Stati occidentali, a cominciare dagli Stati […]
Roma, 11 apr. (AdnKronos) – “Il genocidio armeno perpetrato dal 1915 dall’Impero Ottomano ha causato circa 1,5 milioni di morti e rappresenta, dopo l’Olocausto, la pagina più ripugnante e orrendo della storia del ventesimo secolo. Quasi tutti gli Stati occidentali, a cominciare dagli Stati Uniti all’epoca del presidente Obama, fino alla Francia e alla stessa Santa Sede, lo hanno riconosciuto ufficialmente. Eppure il sultanato islamico della Turchia anche oggi insulta e offende l’Italia per via della risoluzione sul genocidio armeno approvata dal nostro Parlamento. Tanto che il ministro degli Esteri, Cavasoglu, il fedelissimo braccio destro del dittatore Erdogan, arriva a minacciare una rottura dei rapporti con diplomatici tra Ankara e Roma”. Lo afferma il senatore della Lega Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato.
“Facciano pure, se credono e non sono troppo distratti dal chiedere l’annullamento del voto a Istanbul dove la coalizione di Erdogan è stata democraticamente sconfitta dal voto dei cittadini. Mi domando -prosegue l’esponente del Carroccio- perché l’Italia debba avere rapporti diplomatici con un regime che non rispetta i diritti umani, le minoranze, le opposizioni interne, e nega uno dei più grandi orrori della storia moderna”.
ARMENIA: ANTONIA ARSLAN, ‘ROMPERE IL SILENZIO? E’ POSSIBILE SOLO DAL BASSO’ = l’autrice de ‘La masseria delle allodole’, ‘fondamentale ricordare, dichiarazioni passano ma convinzioni restano’ Roma, 12 apr. (AdnKronos/Aki) (di Alessia Virdis) – Antonia Arslan con la sua epocale ‘La masseria delle allodole’ è stata citata in aula nel giorno dell’approvazione alla Camera della mozione bipartisan che impegna il governo a “riconoscere ufficialmente il genocidio armeno”.
Aki – AdnKronos International l’ha raggiunta telefonicamente a New York. Come si fa a rompere il silenzio? “Dal basso, persona dopo persona, discorso dopo discorso”, risponde con la stessa forza e necessità di testimonianza che si trovano nei suoi lavori. “Le dichiarazioni passano la convinzione resta”, dice.
La ricetta per contrastare “ricostruzioni storiche fasulle” e “altre favole” sta nel “ricordare continuamente”, sottolinea la Arslan, parlando di quel genocidio che “il 98% degli storici riconoscono come avvenuto e precedente la Shoah ebraica”.
Attarian, ‘contenti per voto trasversale’
Roma, 11 apr. (AdnKronos/Aki) – “Siamo felici del fatto che finalmenteil Parlamento italiano abbia scelto la strada della verità e della giustizia. Siamo contenti per questo voto trasversale”. Robert Attarian, responsabile dei rapporti istituzionali del Consiglio per lacomunità armena di Roma, commenta così con Aki – AdnKronos International l’approvazione alla Camera della mozione bipartisan che impegna il governo a “riconoscere ufficialmente il genocidio armeno”. “E’ stato un lavoro collettivo di tutte le comunità armene. Non è stato il lavoro di un giorno”, afferma Attarian, sottolineando come inItalia siano “136 i Comuni che hanno riconosciuto il genocidio armeno”. Ultima in ordine di tempo, la mozione sul riconoscimento del genocidio armeno approvata il mese scorso dal Consiglio della Regione Lazio.”Abbiamo sempre intrattenuto rapporti con tutte le forze politiche perché crediamo che la questione del genocidio armeno appartenga a tutti, all’intera umanità”, prosegue Attarian, che ricorda la risoluzione del novembre del 2000 con cui la Camera dei Deputati già riconosceva il genocidio degli armeni. “Il pronunciamento di ieri ha più forza perché – evidenzia – impegna il governo a riconoscere il genocidio armeno”. Il Consiglio per la comunità armena di Roma è nato nel 1999 con l’obiettivo dichiarato di “mantenere, diffondere e rafforzare lo spirito e l’identità armena”.(Rak/AdnKronos)ISSN 2465 – 1222
Genocidio degli Armeni, ora la Turchia minaccia l’Italia: “Ci saranno conseguenze per voi” (secoloditalia 12.04.19)
La Turchia è sempre più arrabbiata con il parlamento italiano, reo di aver votato una mozione che riconosce il genocidio degli Armeni. La Camera dei deputati italiana ha “strumentalizzato” la storia ed il diritto definendo un “genocidio” l’uccisione degli armeni nel 1915. Lo ha affermato il presidente del parlamento turco, Mustafa Sentop, commentando l’approvazione alla Camera della mozione bipartisan che impegna il governo a “riconoscere ufficialmente il genocidio armeno”. “La Camera italiana ha soppiantato i tribunali internazionali e ha cercato di giudicare su un crimine specifico chiaramente definito nel diritto internazionale come il genocidio, strumentalizzando la storia ed il diritto”, ha dichiarato Sentop, citato dall’agenzia di stampa Anadolu, nel corso di una riunione della Nato ad Antalya. “È inevitabile che questa mozione si rifletterà in vari modi sulle relazioni con l’Italia, nostro partner strategico con cui abbiamo legami storici ed una cooperazione commerciale molto intensa. Come tutte le iniziative che politicizzano la storia, anche questa mozione non ha alcuna validità per la Turchia”. Così il ministero degli Esteri turco in una nota diffusa dall’ambasciata di Ankara a Roma. Ankara ce ne ha anche per la Francia: la Francia è l’ultimo Paese che può “dare lezioni” alla Turchia sul genocidio. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, commentando la decisione del governo francese di celebrare il 24 aprile la giornata per la commemorazione del genocidio armeno. “La Francia dovrebbe pensare alla pagina nera della sua storia in Ruanda ed Algeria”, ha affermato Cavusoglu. Secondo il ministro degli Esteri turco, non è compito dei politici “giudicare gli eventi storici”. E pensare che la sinistra caldeggiava l’ingresso della Turchia nella Ue…
Soddisfazione degli Armeni in Italia
Soddisfazione invece degli Armeni in Italia: “È un primo passo, ma siamo a 104 anni dagli eventi. Quanto ancora dobbiamo aspettare? Nel frattempo con l’omertà e il silenzio, soprattutto in Turchia i vari governi hanno continuato a commettere ingiustizie contro le minoranze”. È il commento personale di Lourian Minas, presidente dell’Unione Armeni d’Italia, all’indomani dell’approvazione alla Camera della mozione bipartisan che impegna il governo a “riconoscere ufficialmente il genocidio armeno”. In una dichiarazione ad Aki – Adnkronos International Lourian dice di volere piuttosto “una legge” perché “allora sì che un atto politico del genere potrebbe porre la Turchia nella condizione di dover rivedere le sue posizioni negazioniste”. Lourian ci tiene a sottolineare di “essere favorevole al dialogo con i turchi”. Come altri esponenti e rappresentanti della comunità armena, ricorda la risoluzione del novembre del 2000 con cui la Camera dei deputati già riconosceva il genocidio degli armeni. “Dal 2000 ad oggi non abbiamo visto alcun cambiamento”, osserva, chiarendo che l’Unione Armeni d’Italia “non è stata interpellata” durante il lavoro per mettere a punto la mozione. Lourian, nipote di un sopravvissuto, afferma di “apprezzare l’impegno di molti parlamentari che hanno voluto proporre questa nuova mozione”, pur dicendosi “perplesso” per la scelta di Forza Italia di non sottoscriverla e “ferito per il fatto che durante la votazione della mozione gli scranni del governo fossero vuoti”. “Ringraziamo coloro che hanno portato avanti questo piccolo passo all’interno del Parlamento però – conclude – non mi aspetto più nulla di concreto”.