La Camera dei Rappresentanti Usa pronta a riconoscere ufficialmente il Genocidio Armeno (Il Messaggero 26.10.19)
La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d’America è pronta a mettere ai voti una risoluzione per il riconoscimento ufficiale del Genocidio armeno, il piano di sterminio della comunità armena, costato 1 milione e mezzo di vittime, e portato avanti dall’Impero Ottomano nel 1915. Il voto sulla risoluzione è stato inserito nei lavori parlamentari della prossima settimana. Si tratta di un passaggio molto importante, caldeggiato dalla comunità armena ma finora fortemente osteggiato dalla realpolitik a favore della Turchia. A determinare l’avanzata della risoluzione sembra che sia stato lo stesso Trump – hanno fatto notare diversi giornali americani – per fare pressioni su Erdogan protagonista di una operazione bellica in Siria contro i curdi.
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La risoluzione era stata presentata da alcuni parlamentari lo scorso aprile, e da allora aveva ricevuto il sostegno di 117 rappresentanti della Camera, attualmente a maggioranza democratica.
«Ci prepariamo ad un provvedimento sulle sanzioni alla Turchia, e anche un provvedimento sul Genocidio armeno. Sono certo che il governo della Turchia sarà scontento per entrambe queste due azioni, ma del resto anche noi non siamo contenti del governo turco» ha spiegato Eliot Engel, Presidente della Commissione esteri della Camera dei Rappresentanti.
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La comunità armena ha manifestato soddisfazione per questo passaggio tanto atteso. «Il recente attacco turco a gruppi etnici vulnerabili – ha dichiarato Brian Ardouny, Direttore esecutivo della Armenian Assembly of America – conferma la necessità che il Congresso riconosca in ermini inequivocabili il Genocidio armeno, approvando le risoluzioni già presentate alla Camera dei Rappresentanti e al Senato».
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Fino ad oggi, i diversi tentativi messi in atto negli USA da associazioni armene per far votare risoluzioni parlamentari sul riconoscimento del Genocidio armeno sono caduti nel vuoto, a causa dell’opposizione delle diverse amministrazioni presidenziali interessate a non compromettere i buoni rapporti tra Turchia e Stati Uniti.
In passato, i Presidenti Carter e Reagan avevano usato l’espressione Genocidio armeno, ma successivamente George Bush e Obama avevano prudentemente evitato di utilizzare questa espressione. In Turchia parlare di genocidio armeno è punibile con il carcere: esiste un articolo del codice penale che prevede punizioni per chi attenta all’unità della nazione.