Italia-Azerbaijan – Chiudere gli occhi in nome del profitto (Assadakah 14.12.20)
(Redazione Assadakah) – Facendo seguito alle vergognose visite diplomatiche e politiche delle delegazioni italiane in Azerbaijan, già si muovono alcune realtà industriali, ansiose di accaparrarsi una sostanziosa fetta della torta degli affari internazionali, chiudendo entrambe gli occhi di fronte all’aggressione, ai massacri, alle torture, ai bombardamenti e alla distruzione del patrimonio storico e culturale armeno, nella recente guerra scoppiata fra Azerbaijan (sostenuto dalla Turchia) e Armenia, nella ancora irrisolta disputa per il Nagorno Karabach.
Una di queste realtà è il Gruppo Maschio Gaspardo, fondato nel 1964 dai fratelli Egidio e Giorgio Maschio (in joint-venture con il marchio Gaspardo dal 1994), che oggi è una multinazionale leader nella produzione di macchinari e attrezzature agricole. Otto centri produttivi (cinque in Italia, tre in Romania, Cina e India, dove la mano d’opera minorile costa pochissimo), tredici filiali in altrettanti Paesi, circa duemila impiegati e tecnici, e con l’80% di fatturato generato all’estero.
La ricerca di nuove soluzioni, e di maggiori guadagni, a quanto pare, sono alla base della strategia commerciale del marchio Maschio Gaspardo, che ha portato il vice-presidente del Gruppo a scrivere una lettera di smaccata adulazione, con note di malcelato opportunismo, a colui che incarna la politica di aggressione, pulizia etnica, prevaricazione, della regione sud-caucasica, ovvero il presidente dell’Azerbaijan, Ilham Aliyev.
Questo il testo della lettera, che dovrebbe essere esempio di come, in ragione del profitto, sia possibile voltare la testa e decidere di non vedere a quali risultati portino le scelte di un dittatore, rimasto infarcito di ideologia stalinista: “A Sua Eccellenza Ilham Aliyev, Presidente della Repubblica dell’Azerbaijan. Gentile signor Presidente, mi permetta, a nome del Gruppo Maschio Gaspardo, di congratularmi con Lei e con il Suo Popolo per la vittoria nella liberazione delle terre azere da un’occupazione che durava ormai da 28 anni, e per avere raggiunto l’accordo di pace. E’ meraviglioso poter essere testimoni di questo eccezionale e storico successo militare, ottenuto sotto la guida di una leadership forte e determinata, e in così breve tempo. Vogliamo quindi congratularci per la grande vittoria, che apre una nuova era nella storia moderna dell’Azerbaijan, così come nella storia dell’intera regione. Un fatto che apre a opportunità promettenti e uniche, prospettive brillanti per la cooperazione regionale e lo sviluppo sostenibile in un territorio di enorme potenziale e crescente importanza geostrategica. Auguriamo ulteriori e maggiori successi nel processo di ripristino dei territori liberati del vostro Paese. Auguriamo pace, progresso e prosperità al popolo della Repubblica dell’Azerbaijan. I più cordiali saluti. Andrea Maschio, vice presidente del Consiglio di amministrazione Gruppo Maschio Gaspardo”. A margine, una sola parola: vergogna.