«Io sono armeno», l’anima di un popolo in un cortometraggio (Corrieretv 23.04.21)
I volti e le voci di 40 armeni d’Italia. Il 24 aprile 1915 è l’inizio del genocidio armeno, un giorno di lutto per gli 11 milioni di armeni in Armenia e sparsi in tutto il mondo. Ecco i volti e le voci di 40 armeni italiani raccolti dall’attore e conduttore Paolo Kessisoglu insieme all’ ex-ambasciatore armeno in Italia Sargis Ghazaryan | CorriereTv
Perché il 24 aprile? Il 24 aprile è un giorno importante per il popolo armeno, è un giorno di lutto per gli 11 milioni di armeni in Armenia e nella Diaspora sparsa in tutto il mondo. E’ la data che coincide con l’inizio del Genocidio Armeno perpetrato dal governo dei «Giovani Turchi» nell’Impero Ottomano, che massacrarono 1.500.000 di persone ovvero il 70% della popolazione armena di allora. Riconosciuto e commemorato dall’Onu, dal Parlamento Europeo da più di 30 Paesi nel mondo e dal 2015 dal Vaticano, nella persona di Papa Bergoglio.
Tuttavia, a 106 anni dal 24 Aprile 1915 la Turchia di Erdogan continua a negare il genocidio, si rifiuta di fare i conti con la Storia ed è ostile contro l’Armenia. Ma chi sono davvero gli Armeni? E gli Armeni d’Italia? Gli armeni sono un popolo antico, generoso e dai più disparati talenti, protagonisti del tempo passato e lungimiranti figli della nostra contemporaneità.
Sono soprattutto una comunità attiva che conta 11 milioni di persone in Armenia e sparse in tutto il mondo. Protagonisti del video, oltre a Kessisoglu, sportivi come il calciatore della Roma Henrikh Mkhitaryan, la scrittrice Premio Campiello Antonia Arslan, l’Ambasciatore Laura Mirachian, l’attrice Laura Efrikian, l’Accademico dei Lincei Ermanno Arslan, i campioni del mondo di Kickboxing Giorgio e Armen Petrossian, l’attrice Marine Galstyan, uno dei vincitori della Biennale di Venezia 2015 Mikayel Ohanjanyan, il Presidente della Confindustria di Como Aram Manoukian, architetti, compositori, scrittori, avvocati, imprenditori, magistrati, medici in prima linea, ristoratori, studenti, ricercatori e tanti altri.
L’anima di un popolo racchiusa in un corto di pochi minuti, i loro sguardi esprimono verità e fierezza ed arrivano dritti al cuore di chi guarda il breve film. Questa volta il 24 aprile è sì per ricordare e ricordando prevenire, ma anche per conoscere e riconoscersi.