Inizia “Tones on the Stones”: un pianista armeno apre i concerti nella cava di Oira (Lastampa e altri 22.07.21)
A Grado Jazz serata “Asian Night”, sul palco lontane sonorità dalla Siberia e dall’Armenia (Udine today 23.07.21)
Gli Huun-Huur-Tu, “miracolo musicale”
Alle 19.30, sul palco dell’Arena Parco delle Rose, saliranno gli Huun-Huur-Tu, gruppo proveniente da Tuva, regione della Siberia al confine con la Mongolia, incastonata nel cuore delle steppe dell’Asia Centrale. Questi incredibili musicisti sono stati definiti dal New York Times “un miracolo musicale”; il Newsweek ha descritto il loro cantante Khovalyg “il Pavarotti del canto laringeo”.
Questo quartetto riuscirà a far vivere al pubblico uno straordinario incontro con una tradizione etnica lontana ma estremamente affascinante e di enorme pregio nell’ambito della musica popolare. Gli Huun-Huur-Tu padroneggiano sonorità trasmesse da singolari strumenti a corda e percussivi, ma soprattutto dominano una vocalità misteriosa per i nostri canoni d’ascolto, con canti rituali che sviluppano il suono laringeo, tipico delle antiche tradizioni sciamaniche asiatiche.
Dall’Armenia Tigran Hamasyan
Lo spettacolo che segue, alle 21.30, vede protagonista il pianista armeno Tigran Hamasyan, in trio con il suo nuovo progetto “The Call Within”.
Questo lavoro non è soltanto un album musicale, ma rappresenta un viaggio epico nell’invisibile mondo interiore di Hamasyan, pianista dall’età di 3 anni, che a 18 ha vinto il primo premio al Montreux Jazz Festival e a 21 l’autorevole premio Thelonious Monk a New York, (consegnatogli da Herbie Hancock).
L’artista armeno vive in un mondo interiore onirico, dove il processo creativo è il mezzo per sentirsi cosciente. «Secondi indicibili di desiderio, realizzazione subliminale e per lo più gioia riempiono il corpo quando nasce un’opera d’arte, una poesia o una melodia, perché l’umanità possa scoprire cos’è invisibile: il mistero divino», dichiara Hamasyan. L’album che presenterà sul palco di Grado esplora le sue fonti d’ispirazione: la poesia, il popolo armeno cristiano e precristiano con le sue storie e leggende, l’astrologia, la geometria, l’antica pittura armena e le incisioni rupestri, la cinematografia. Un percorso tra realtà storica e mondo immaginario e probabilmente il progetto più energico e ad alta intensità di Hamasyan che, oltre al pianoforte, userà la voce e i synth. Con lui sul palco Evan Marien al contrabbasso e Arthur Hnatek alla batteria.
Inizia “Tones on the Stones”: un pianista armeno apre i cconcerti nella cava di Oira (Lastampa 22.07.21)
Tiones on the Stones: il pianista armeno Tigran Hamasyan apre il festival nella cava di Oira 24 newsonline 22.07.21)