Il segretario stampa del ministero della difesa armeno Shusha Stepanyan ha annunciato la ripresa degli scontri al confine con l’Azerbaigian. (Sputniknews 16.07.20)
Il ministero della Difesa armeno Shusha Stepanyan ha scritto su Facebook della ripresa degli scontri al confine con l’Azerbaigian.
“Nella notte, alle 03:40 (01:40 ora di Roma), il personale militare delle Forze armate armene in prima linea ha notato il movimento del nemico. Sono passati alla difesa a tutto tondo, le unità armene hanno fermato un tentativo di penetrazione e di sabotaggio. Dopo una feroce battaglia, il nemico, che ha soffriva delle perdite, è stato respinto” ha scritto su Facebook.
Secondo Stepanyan, alle 04:20, le unità azere hanno iniziato a bombardare i villaggi di Aygepar e Movses, usando un obice D-30.
“Il fuoco d’artiglieria continua al momento. Le unità delle forze armate armene stanno neutralizzando le provocazioni delle forze armate azere”, ha detto Stepanyan, osservando che questa è stata la prima grande violazione del regime di cessate il fuoco, istituito da mezzanotte del 15 luglio.
Il Ministero della Difesa azero, da parte sua, ha confermato la ripresa degli scontri. È stato riferito che le forze armate armene hanno fatto un altro tentativo di attaccare posizioni nella regione di confine di Tovuz: i villaggi di Agdam, Dondar Gushchu e Vakhidli sono stati colpiti da armi e mortai di grosso calibro. Il dipartimento ha chiarito che nessuno è rimasto ferito tra la popolazione civile.
Lo scontro iniziato il 12 luglio sul confine armeno-azero continua per il terzo giorno nelle regioni adiacenti: Tovuz e Tavush, anch’esso al confine con la Georgia e situato a diverse centinaia di chilometri dal non riconosciuto Nagorno-Karabakh, dove la situazione è ora calma.
Nel luogo del bombardamento, ci sono postazioni di combattimento di stanza vicino al villaggio di Movses. Secondo Baku, sono stati uccisi 11 soldati azeri, compreso un generale. La parte armena ha annunciato due vittime e cinque feriti.
L’Azerbaigian e l’Armenia si addossano la colpa l’un l’altro per i bombardamenti reciproci. La comunità internazionale incoraggia le parti al dialogo. Il ministero degli Esteri russo ha dichiarato di essere pronto a fornire assistenza a Baku e Yerevan per stabilizzare la situazione.