Il ricordo di Hrant Dink, tra commemorazione e negazionismo

Il 19 gennaio 2007 il giornalista turco-armeno Hrant Dink, direttore del settimanale bilingue “Agos”, venne assassinato sotto la redazione a Istambul da un giovane nazionalista turco.

Le vicende processuali e il dibattito politico che seguì all’interno della stessa società turca a seguito della morte di un “testimone del dialogo” sono note.

Nell’ottavo anniversario della morte il «Consiglio per la comunità armena di Roma» ricorda ancora una volta il giornalista e il suo sacrificio.

Il 2015 è un anno cruciale nella storia delle relazioni fra turchi e armeni perché il prossimo 24 aprile cadrà il centenario del genocidio armeno.

Purtroppo, ad oggi, la speranza armena di un passo importante della Turchia verso l’analisi della propria storia passata e il riconoscimento di quanto accaduto rimane vana.

Denunciamo l’ininterrotta politica di negazionismo del governo turco, i proclami anti armeni del presidente Erdogan, la recente “pagliacciata” di far coincidere la data del ricordo della battaglia di Gallipoli con l’anniversario del genocidio armeno (24 aprile) nel puerile tentativo di distogliere l’attenzione dell’opinione mondiale dal ricordo di un milione e mezzo di morti.

Denunciamo l’arroganza di un sistema politico che continua ad arroccarsi nel suo nazionalismo fine a se stesso, teso solo alla restaurazione dell’orgoglio ottomano, incapace di sviluppare un aperto dibattito democratico interno per guardare al passato con l’animo rivolto a un futuro di convivenza e stabilità.

«Il Consiglio per la comunità armena di Roma» ancora una volta si appella all’informazione affinché il sacrificio del collega Hrant Dink non sia stato vano.

Il Comitato organizzatore del «Riconoscimento giornalistico italiano Hrant Dink» ha ritenuto opportuno nell’anno del centenario della Memoria del Metz Yeghern assegnare il riconoscimento 2015 alla Memoria dei tanti giornalisti che negli ultimi anni hanno perso la vita nell’adempimento del loro lavoro, perseguendo la verità.

Le recenti vicende parigine ci dimostrano come libertà di informazione ed espressione siano purtroppo ancora concetti di difficile comprensione per molti individui e molti sistemi di governo; la battaglia per la libera diffusione delle idee e delle notizie e contro l’oscurantismo e il negazionismo è ancora lunga e difficile.

Nei prossimi giorni una dichiarazione di assegnazione del «Riconoscimento giornalistico Hrant Dink» sarà recapitata alle principali associazioni di categoria del giornalismo italiano.

Consiglio per la comunità armena di Roma

Comitato organizzatore «riconoscimento giornalistico italiano Hrant Dink»

19.01.2015