Il Premio Aurora a Marguerite Barankitse (Gariwo.it 26.04.16)
Marguerite Barankitse, fondatrice di “Maison Shalom”, orfanatrofio in Burundi per bambini rimasti soli a causa della guerra civile, e dell’Ospedale REMA, ha vinto la prima edizione del “Premio Aurora per il contributo al Risveglio dell’Umanità”, assegnato alle persone che lottano per l’umanità in condizioni straordinarie. Nella cerimonia tenutasi a Yerevan, capitale dell’Armenia, il 24 aprile in coincidenza con le celebrazioni per il 101esimo anniversario del genocidio armeno, Barankitse ha ricevuto il premio dalle mani di George Clooney, co-presidente del comitato di selezione dei concorrenti.
Il premio, in onore di Aurora Mardiganian (sopravvissuta al genocidio che ha raccontato la sua storia in un libro e un film) consiste in un’elargizione di 100mila dollari al vincitore più una donazione di 1 milione di dollari che il premiato darà a un’associazione “che ha ispirato il suo lavoro”. Tra i promotori del riconoscimento ci sono Vartan Gregorian, co-fondatore di “100 LIVES”, iniziativa della IDeA Foundation (Initiatives for Development of Armenia), fondazione benefica impegnata a promuovere lo sviluppo socio-economico in Armenia con investimenti di lungo temine e progetti senza fini di lucro, e altri due filantropi di origine armena, Noubar Afeyan e Ruben Vardanyan.
“I nostri valori sono i valori umani. Quando si ha compassione, dignità e amore allora nulla può spaventarvi, niente può fermarvi – nessuno può fermare l’amore. Non gli eserciti, non l’odio, non la persecuzione, non la fame, niente,” ha detto Clooney commentando gli straordinari sforzi compiuti da Barankitse per salvare migliaia di vite e assistere orfani e rifugiati durante gli anni di guerra civile in Burundi, costata la vita a 300mila persone tra il 1993 e il 2005.
Barankitse ha detto che prevede di donare il premio a tre organizzazioni – Fondation du Grand-Duc et de La Grande-Duchesse du Luxembourg, Fondation Jean-François Peterbroeck (JFP Foundation) e Fondazione Bridderlech Deelen Lussemburgo – per continuare a garantire aiuti ai bambini rimasti soli e rifugiati e per combattere la povertà infantile.
Si stima che Barankitse con le sue iniziative abbia salvato quasi 30mila orfani durante il conflitto. Nel 2008 ha inoltre avviato la creazione di un ospedale, che ha assistito 80mila pazienti finora.
Nel paese africano intanto sono riprese le violenze dall’anno scorso, quando il presidente Pierre Nkurunziza, comandante di una milizia, ha annunciato di voler mettere da parte la costituzione e candidarsi per un terzo mandato, provocando un tentativo di colpo di stato, proteste di massa e una dura repressione. Nel 2016 in media un migliaio di persone al giorno sono fuggite oltre il confine con la Tanzania, aggiungendosi alle 250mila già rifugiate in campi profughi, secondo le cifre fornite dalle agenzie umanitarie al quotidiano britannico The Guardian. Il timore di alcuni osservatori è che le divisioni etniche possano riaccendere la guerra civile, che nel vicino Ruanda era degenerata in un vero e proprio genocidio.