Il Partito Repubblicano armeno ha detto che non proporrà un proprio candidato a primo ministro (Ilpost.it 29.04.18)

Il Partito Repubblicano armeno, quello dell’ex presidente Serzh Sargsyan, che ha dovuto lasciare il potere dopo grandi proteste di massa, ha detto che non proporrà un proprio candidato a primo ministro, nella votazione al parlamento prevista per martedì primo maggio. Il Partito Repubblicano ha detto anzi che sosterrà un candidato di un altro partito: per la prima volta dal 1999, quindi, la forza politica erede del Partito Comunista non esprimerà il primo ministro. Il partito ha detto di aver preso questa decisione per distendere il teso clima politico delle ultime settimane.

Nikol Pashinyan, il capo delle proteste, da giorni dice che dovrebbe essere nominato primo ministro: vuole cambiare il sistema elettorale e poi convocare nuove elezioni democratiche. Per essere eletto, Pashinyan ha bisogno anche dei voti dei parlamentari Repubblicani, che sono 58 sui 105 totali. Sembra invece che tutte le altre forze politiche, compresa Armenia Prosperosa, il secondo partito del paese, lo sosterranno.

In Armenia il primo ministro è eletto dal parlamento: e dopo la riforma del sistema politico promossa da Sargsyan nel 2015 con un referendum, il paese è una repubblica parlamentare in cui i maggiori poteri sono detenuti dal primo ministro. In precedenza era una repubblica semi-presidenziale, con un limite di due mandati per il presidente: raggiunto questo limite Sargsyan, presidente dal 2008 al 2018, si è fatto nominare primo ministro dal parlamento, che controlla, tradendo quanto aveva promesso. Questo ha provocato grandi proteste di piazza, che hanno ottenuto le dimissioni di Sargsyan.

Vai al sito


Armenia, opposizione: “i repubblicani sosterranno Pashinyan” (Euronews 29.04.18)

Il nostro inviato speciale in Armenia, Apostolos Staikos, ha intervistato Tigran Avinyan, portavoce del partito d’opposizione di Nikol Pashinyan, Contratto Civile.

Credo fermamente che tutti i parlamentari attualmente presenti in Aula sappiano quale sia l’interesse dell’Armenia e in questo momento è l’elezione di Pashinyan a Primo Ministro“, spiega Avinyan. “E’ l’unica persona in grado di garantire elezioni libere, trasparenti e democratiche in Armenia“.

Cosa dovrebbe fare ora il partito repubblicano armeno? “Beh, l’unico modo che ha il partito repubblicano di salvare il proprio onore, penso sia sostenere il candidato della gente, Pashinyan”, risponde il portavoce di Contratto Civile. “Credo che lo sappiano già e che sarà la strada che prenderanno”.

All’inizio tutti ci dicevano che non c’era speranza, che sarebbe stato tutto inutile. Però ci speravamo, davvero. Speravamo che la gente avrebbe difeso i propri diritti, combattendo la corruzione, la falsità… E lo hanno fatto, avevamo ragione, lo hanno fatto“.

Apostolos Staikos, euronews: «Fonti del partito repubblicano hanno dichiarato a euronews che l’obiettivo è porre fine alla divisione e portare pace e stabilità nel Paese. Il partito si dice pronto a una nuova tornata di colloqui, senza specificare se sosterrà Nikol Pashinyan come premier“.